Carta della Bambina, Termoli il primo Comune ad adottarla Impegno etico nei confronti delle bambine, delle donne e della cittadinanza. Obiettivo evitare discriminazioni

22 Novembre 2018 0 Di

(PressMoliLaz) Termoli (CB), 22 nov. Questa mattina nella Sala Consiliare del Comune di Termoli è stata presentata dalla Fidapa, sezione di Termoli, la Carta dei diritti della Bambina alla presenza delle massime autorità della Fidapa, dell’amministrazione comunale di Termoli e di alcune classi in rappresentanza di tutti gli studenti termolesi. La presidente della sezione di Termoli della Fidapa, Concetta Spadaro, ha introdotto i lavori spiegando i motivi della proposta di adozione della Carta al Comune di Termoli da parte dell’associazione. Il presidente del consiglio Manuela Vigilante ha ripercorso le diverse tappe che hanno portato il Consiglio comunale di Termoli all’adozione della Carta, primo Comune di tutto il Molise a sottoscrivere questo impegno etico nei confronti delle bambine, delle donne e della cittadinanza e ha invitato tutti a prenderne visione e diffonderla. Il vice sindaco Maria Chimisso ha sottolineato l’importanza dell’adozione della Carta dei diritti della Bambina in un momento storico in cui troppo spesso la società ha atteggiamenti sessisti e discriminatori nei confronti delle donne e, rivolgendosi soprattutto agli studenti presenti nella Sala Consiliare, li ha invitati al rispetto, iniziando innanzi tutto dal linguaggio. E’ stato poi il turno della referente distrettuale Iolanda Palazzo che ha letto i 9 articoli che costituiscono la Carta della Bambina:
Ogni bambina ha il diritto:

Articolo 1
Di essere protetta e trattata con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro anche in relazione alle esigenze genitoriali, dai servizi sociali, sanitari e dalla comunità.

Articolo 2
Di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, sfruttamento, abusi sessuali e dalla imposizione di pratiche culturali che ne compromettano l’equilibrio psico-fisico.

Articolo 3
Di beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali e di poter accedere in presenza di disabilità a forme di sostegno specificamente previste.

Articolo 4
Di essere trattata con i pieni diritti della persona dalla legge e dagli organismi sociali.

Articolo 5
Di ricevere una idonea istruzione in materia di economia e di politica che le consenta di crescere come cittadina consapevole.

Articolo 6
Di ricevere informazioni ed educazione su tutti gli aspetti della salute, inclusi quelli sessuali e riproduttivi, con particolare riguardo alla medicina di genere per le esigenze proprie dell’infanzia e dell’adolescenza femminile.

Articolo 7
Di beneficiare nella pubertà del sostegno positivo da parte della famiglia, della scuola e dei servizi socio-sanitari per poter affrontare i cambiamenti fisici ed emotivi tipici di questo periodo.

Articolo 8
Di apparire nelle statistiche ufficiali in dati disaggregati per genere ed età.

Articolo 9
Di non essere bersaglio, né tanto meno strumento, di pubblicità per l’apologia di tabacco, alcol, sostanze nocive in genere e di ogni altra campagna di immagine lesiva della sua dignità. L’intervento della referente di sezione e past president Fernanda Pugliese ha ribadito l’importanza della Carta dei diritti della Bambina e ha spiegato la simbologia delle bambole di terracotta create dall’artista Prune Nourry per rivendicare i diritti delle bambine. Infine le conclusioni sono state affidate alla presidente Distrettuale Anna Maria Elvira Musacchio che ha sottolineato quali siano i diritti dei bambini già contenuti nella Convenzione sui diritti dell’infanzia dell’ Unicef e che anche i diritti della bambina devono essere intesi come diritti di tutti gli esseri umani. Grande attenzione da parte del pubblico in sala e applausi al momento delle consegne delle pergamene, contenenti la Carta dei diritti della Bambina a tutti i referenti delle scuole, all’associazione Lions Club Host, all’Archeoclub, all’associazione Mai più sole – non una di meno e ad una madre presente in rappresentanza di tutte le mamme termolesi.