Intitolata a Domenico Fratianni la sala del Circolo Sannitico di Campobasso. Il sindaco Gravina: "Ci saranno prossimamente iniziative a più ampio raggio per mantenere vivo il ricordo dell'arte del maestro nella nostra comunità"

27 Settembre 2019 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 27 set. In occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica sulla città di Campobasso, questo pomeriggio una delle sale del Circolo Sannitico di Campobasso è stata intitolata al maestro Domenico Fratianni, scomparso nello scorso mese di agosto a Matera, dove si trovava per una sua mostra nella città lucana designata Capitale Europea della Cultura 2019. Alla cerimonia di intitolazione era presente anche l’amministrazione comunale di Campobasso con in testa il sindaco, Roberto Gravina, che ha voluto ricordare il maestro Fratianni per quanto ha saputo dare in termini artistici, culturali ed umani alla comunità campobassana, della quale ha avuto il merito di diventare un narratore d’eccezione, riconosciuto e apprezzato anche fuori dai confini regionali, ma soprattutto profondamente amato.

“Il legame di Campobasso e dei campobassani con la figura del maestro Fratianni non ha conosciuto cedimenti e non potrà conoscerli, innanzitutto per merito di ciò che il maestro ha saputo raccontare al mondo di noi, di Campobasso. In tutta la sua opera e nella concezione stessa della sua vita artistica, Campobasso è stata la cartina di tornasole per interpretare le sfumature e le line colorate dell’animo umano che il maestro tanto amava. In ogni forma d’arte nella quale si è immerso scovando sorprendenti particolarità, ha sempre voluto mettere in diretto contatto la gente comune con l’arte, rendendola popolare nel senso più bello e importante del termine, benché il suo percorso artistico sia stato fino alla fine ricco di ricerca e sperimentazione. Con questa intitolazione e con iniziative a più ampio raggio che possano abbinare, prossimamente, al nome del maestro Fratianni quello della nostra città da lui tanto amata, coltiveremo con impegno la memoria, il ricordo e la bellezza della sua arte.”