d’Apollonio sull’arrivo dei migranti a Isernia

2 Agosto 2020 0 Di

(PressMoliLaz.) Isernia, 02 Ago 20  Il sindaco di Isernia, Giacomo d’Apollonio, in una intervista rilascita ieri al Tgr Molise, ha chiarito la propria posizione circa l’arrivo in città di alcuni migranti provenienti dall’hotspot di Lampedusa.

«Ho rappresentato al Prefetto le mie perplessità per l’arrivo di nuovi migranti. Innanzitutto perché nei nostri Cat già ne abbiamo altri che costituiscono un serio impegno di accoglienza per la comunità, anche nell’ottica d’una loro integrazione.
Ciò che mi preoccupa è soprattutto l’aspetto sanitario, in ragione del Covid-19 che non è stato ancora debellato, anzi c’è una situazione strisciante che crea allarme. Si registrano, infatti, ancora alcuni casi in città e dei cluster sul territorio regionale. Questo crea una ulteriore apprensione che induce ad intensificare i controlli. Pertanto, ho preteso e ottenuto che i migranti arrivati da Lampedusa siano posti sotto rigida quarantena e che per essi siano effettuati tutti i tamponi utili alle verifiche sanitarie, a prescindere se siano già stati o meno svolti altri esami precedenti, come ad esempio i prelievi sierologici.
Ho, inoltre, avuto garanzia riguardo ai controlli delle Forze dell’ordine, che attueranno una vigilanza assidua. Ho altresì chiesto, con estrema fermezza, che il numero venga contenuto, che non ci siano ulteriori arrivi perché reputo che la quantità di migrati ospitati sia più che proporzionata alle dimensioni e alla situazione socio-economica del nostro territorio».

A margine dell’intervista, il sindaco ha anche precisato che i migranti provenienti dalla Sicilia sono 43 e non 50, come erronemanete riportato da qualche organo di informazione. Non è vero, inoltre, che costoro fossero inizialmente destinati a Bojano e che sarebbero poi stati dirottati a Isernia. Durante della riunione dell’Unità di crisi che si è tenuta giorni fa presso la Prefettura di Campobasso, si è convenuto per una equa distribuzione sul territorio regionale, nel senso che all’area provinciale isernina toccasse all’incirca un terzo dei migranti.