Trasporti e scuola, interviene Micaela Fanelli

27 Novembre 2020 0 Di
(PressMoliLaz) Campobasso, 27 nov 20 Quando la curva del contagio lo consentirà la scuola in presenza per gli Istituti superiori di secondo grado dovrà avvenire in sicurezza, perché non ci potrà essere un’altra falsa partenza per i nostri tanti studenti che hanno affrontato un anno particolarmente difficile.
Ma ancora prima del rientro in classe bisogna sciogliere il nodo trasporti. Ed è quello che in Molise chiediamo da mesi, con l’obiettivo di ottenere maggiori garanzie per la sicurezza dei pendolari.
Un piano straordinario dei trasporti, con particolare riferimento al sistema scolastico è stato, la scorsa estate, al centro di una nostra mozione e di un Ordine del Giorno sulla scuola, ai quali ha fatto poi seguito un Consiglio regionale monotematico, da noi richiesto, che ha affrontato entrambi le questioni.
Ma le nostre preoccupazioni sono state anche messe nero su bianco nell’interrogazione urgente con la quale al presidente Toma e all’assessore Pallante abbiamo chiesto risposte immediate per tanti studenti molisani, prima che per loro venisse attivata la DaD.
Da via Genova però nessuna risposta.
Nulla è stato fatto per risolvere le criticità.
E non lo dico solo io. A testimoniarlo oggi è anche il monitoraggio sui servizi supplementari attivati nelle Regioni nel settore del TPL, dove al fianco del Molise c’è uno zero che sta a ricordare come la nostra regione, a differenza di tante altre, non abbia voluto far ricorso a nessun autobus turistico per implementare, durante la pandemia, il piano del TPL.
Né per il sistema scolastico, né per garantire maggiore sicurezza a tutti i pendolari con l’aumento delle corse.
Perché non lo si è fatto? Perché non lo si è fatto per la scuola?
E, soprattutto, perché su questa possibilità, messa già in atto da tante altre regioni, non si sta ragionando? Ora soprattutto, quando anche la nostra Regione dovrà farsi trovare preparata a un possibile e imminente ritorno alla didattica in presenza.
Perché tutto questo immobilismo? Perché, nonostante gli stanziamenti nazionali per il potenziamento dei sistemi di TPL, il governo regionale ha scelto di non attivarsi in questa direzione?
Da quello che ci risulta le principali ditte concessionarie del trasporto pubblico locale avrebbero sì incrementato il loro parco auto, ma non con mezzi particolarmente all’avanguardia.
E allora perché non si è pensato di aumentare le corse coinvolgendo anche i bus turistici? In questo modo tra l’altro si sarebbe potuto far fronte a doppie criticità: quelle dei pendolari e quelle di un settore che più di tanti altri ha risentito gli effetti negativi della pandemia.
Su questo è ora che il presidente e l’assessore chiariscano. Ad attendere risposte non siamo solo noi, ma gli stessi molisani. I pendolari e tutto il sistema scolastico.