I consigli della Polizia Postale anti-truffa per prenotare la casa vacanza
29 Giugno 2021(PressMoliLaz) Campobasso, 29 giu 21 L’estate 2021 è alle porte e tra vaccini e Green Pass gli italiani guardano alle vacanze. Secondo i dati di “Airbnb”, quest’anno stiamo assistendo ad un ritorno alle vacanze: le prenotazioni sono aumentate dal 33% nell’estate 2019 al 53% per quella 2021 mentre il turismo rurale è passato da un 21% nel 2019 al 37% di quest’anno.
Ma con la popolarità della casa vacanza online, aumenta anche il rischio di imbattersi in tentativi di truffa che prendono di mira gli utenti che si cimentano per la prima volta con la prenotazione on-line della vacanza.
Per stare più tranquilli la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con la piattaforma di viaggio “Airbnb” , ha avviato una campagna per aiutare i meno esperti a riconoscere e stare alla larga dai tentativi di raggiro più diffusi, individuando i profili di truffatori più comuni e i consigli per smascherarli.
Italiani più digitali: più frodi virtuali
Secondo l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano e secondo Nielsen (piattaforma di sondaggi online e analisi di mercato), lo scorso anno, 30 milioni di italiani hanno effettuato almeno un acquisto online. Stando alla ricerca, il settore dei viaggi è quello in cui si utilizza maggiormente il digitale: quasi 7 utenti su 10, il 65%, acquista una vacanza esclusivamente online.
Nello scorso anno, con la pandemia, le segnalazioni per reati informatici al Commissariatodips.it della Polizia Postale e delle Comunicazioni sono aumentate del 142% rispetto all’anno precedente.
Per semplificare la vita ai consumatori, è nata la Guida Pocket “In vacanza come a casa” : prenota e parti in tutta sicurezza, curata da Altroconsumo (Associazione di consumatori e utenti), Polizia Postale e Airbnb per aiutare ed assistere chi prenota una casa vacanza online e non ha esperienze al riguardo.
“Nonostante gli oltre 5,6 milioni di annunci disponibili, i tentativi di truffa sono estremamente rari considerato che un team di assistenza è disponibile 24 su 24 a supporto degli utenti.
In realtà, le frodi più comuni avvengono su altri siti, la sigla “ “Airbnb” è quella in genere utilizzata per adescare la potenziale vittima, in quanto si tratta di una piattaforma di condivisione tra le più conosciute quindi tranquillizza l’utente”, spiega Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. E’ importante, sottolinea Trovato che, sia i contatti tra host e guest, sia i pagamenti avvengano sempre all’interno del sito o dell’applicazione, come indicato dai termini di servizio.
“Airbnb”, infatti trattiene la somma ricevuta al momento della prenotazione, consegnandola al proprietario della struttura ricettiva solo 24 ore dopo l’avvenuto check in” da parte degli ospiti.
I profili dei truffatori
1. Il cervello in fuga.
Si tratta di un finto proprietario si è appena trasferito all’estero, e non può mostrare la casa o accogliervi di persona, anche se ci tiene molto ad affittarvela. Per fugare eventuali dubbi, spiegherà che si tratta di lavoro. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di bonifico internazionale. Comincerà subito a chiedervi documenti (utili per costruire la sua prossima falsa identità), condividere non meno di 2-3 bozze di contratto À la carte, in un sospettoso crescendo di zelo che culminerà nella necessità di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito da una finta pagina di prenotazione Airbnb, una finta fattura Airbnb per poi dileguarsi e sparire al termine della trattativa dopo aver ricevuto una caparra importante.
2. Il tecnico informatico.
In questo caso, l’host ha davvero creato un annuncio su Airbnb, ma appena chiedete informazioni tramite l’app vi propone per comodità di continuare la conversazione per posta elettronica. Il tempo di chiedervi un paio di cose sul vostro arrivo e vi manderà un’altra email informandovi che per un problema con l’aggiornamento del calendario l’annuncio non è al momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso), e vi fornisce per comodità il link diretto, ovviamente ad un sito clone, molto simile ad Airbnb a un occhio poco esperto.
3. Il compare.
In quest’ultimo caso, l’host ha creato (da poco, troppo poco) un annuncio su Airbnb, sprovvisto di recensioni. La pagina vi convince e prenotate. Il truffatore è amichevole, gentilissimo e lieto che abbiate scelto la sua casa e vi proporrà addirittura un consistente sconto. Come può permetterselo? Strizzandovi l’occhio, suggerisce di annullare la prenotazione con Airbnb e di trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico, l’amichevole complicità lascerà il posto ad un assordante silenzio: l’amicone è sparito e già a caccia di un’altra vittima.
I consigli per non farsi fregare
1. Non pagate mai direttamente con bonifico. Se vi viene proposto di inviare una caparra, non fidatevi: è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Pagate esclusivamente attraverso il sito, che in nessun caso prevede il bonifico come strumento di pagamento. Airbnb generalmente trattiene l’intera somma dalla vostra carta di credito e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dandovi il tempo di entrare in casa e verificare che tutto sia come pubblicizzato.
2. Non comunicate fuori dal sito. Diffidate da chi vi propone di lasciare Airbnb per accordarvi privatamente con la promessa di uno sconto: è il preludio ad una richiesta di bonifico. Inoltre, non sarete più tutelati dalle garanzie della piattaforma. Restando nella chat dell’applicazione, potrete segnalare in qualsiasi momento al servizio , comportamenti sospetti.
3. Occhio a link condivisi via email o da altri siti. Diffidate da chi vi contatta tramite un sito di annunci dell’usato o un portale immobiliare generico dicendo di affidarsi ad Airbnb. C’è il rischio che vi condividano un link ad un sito fasullo.
4. Come riconoscere Airbnb dai cloni. Tutte le pagine di Airbnb hanno l’indirizzo che inizia con www.airbnb.it o .com, e un numero dopo la parola ‘rooms’, come nell’esempio: www.airbnb.it/rooms/30728582. Indirizzi più complicati o con una struttura diversa devono insospettirvi. Se non siete sicuri, potete cercare su un motore di ricerca il nome dell’annuncio (es. “Luminoso terrazzo Milano”) e “Airbnb” come parole chiave; dovrebbero comparire solamente le pagine legittime.
5. Leggete l’annuncio con attenzione. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece mettervi in allarme: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.
6. Airbnb non è un’agenzia immobiliare. Diffidate di chi vi dice di “aver dato incarico ad Airbnb” di mostrarvi la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.
7. Attenzione agli alloggi ‘esca’. Se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.