Sociologia dell’educazione nei programmi di studio, la proposta che parte dal Molise

19 Aprile 2023 0 Di

 

 

di Redazione

 

(PressMoliLaz) 19 apr 23 Nella splendida cornice del palazzo del Ministero della Pubblica Istruzione e del Merito, dicastero del governo italiano, preposto alla funzione dell’istruzione e dell’educazione della gioventù del Paese, si è svolto, il giorno 13 aprile 2023, come concordato con il dott. Antonio Franco, l’incontro con l’avv. Michele Zarrillo, segretario particolare del Ministro Giuseppe Valditara.
A rappresentare l’ANS, il Cav. Dott. Pietro Zocconali e il prof. Giuseppe Colombo, vice presidente del Dipartimento ANS – Molise.
L’incontro si è svolto in un clima di grande attenzione e cortesia e dopo i saluti di rito e la consegna da parte del Presidente Zocconali di copia di ricerche effettuate dai sociologi e di alcune copie de “Il Notiziario ANS”, si è passati a illustrare la proposta, già trasmessa formalmente al Ministero, di inserimento della Sociologia dell’educazione nei programmi di studio per la formazione dei docenti specializzati a sostegno degli alunni diversamente abili, al fine di promuovere una migliore e puntuale qualificazione del rapporto insegnamento-apprendimento.
A tal proposito, si è fatto riferimento all’ Ordinanza ministeriale del 6 maggio 1996, n. 169, “concernente i corsi biennali di specializzazione per i docenti impegnati in attività di sostegno agli alunni”, che già prevedeva l’insegnamento di Sociologia dell’educazione, anche con applicazioni operative, per consentire ai docenti una migliore interpretazione dei legami strutturali e il reciproco condizionamento all’interno di una organizzazione complessa (la scuola), per poter affrontare adeguatamente l’analisi dei problemi e delle esigenze di ciascuno.
A questo livello, il prof. Colombo, anche in virtù della sua pregressa esperienza, ha esemplificato i concetti espressi, riportando la sua pratica, di deweyana memoria, come discente prima e come docente, poi, ai corsi biennali di specializzazione, evidenziando le prerogative dell’insegnante specializzato in veste di costruttore di rapporti di comunicazione e comprensione, nonché garante di adeguati processi di orientamento, accoglienza, integrazione, inclusione sociale e scolastica.
Considerato che l’insegnante specializzato deve, inoltre, interagire con gli alunni, le famiglie, i docenti curriculari, gli esperti del settore, i rappresentanti degli enti locali, le associazioni, le istituzioni e considerare le relazioni umane entro il sistema scolastico, non può non tener presente l’influenza della scuola sull’atteggiamento (stato d’animo) e sul comportamento (stato di coscienza) dei suoi membri, l’influsso della comunità sulla scuola e viceversa.
Per questo, in coerenza con i contenuti epistemologici della disciplina citata, è importante che nel “beckground” professionale del docente siano presenti le strutture monocognitive (conoscenze e linguaggi), metacognitive (metodologia e logica) e fantacognitive (estetica e fantasia), per svolgere nel miglior modo possibile la delicata “funzione” docente che nell’art. 3 della Costituzione, secondo comma, trova la massima espressione giuridico-pedagogico-sociale: “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e l’uguaglianza dei cittadini e impediscono il loro pieno sviluppo e partecipazione”.
In conclusione, la spiccata sensibilità del Segretario particolare del Ministro ha generato una riflessione ponderata che certamente sarà proficua per un’ulteriore maturazione della questione.