Un convegno, i tradizionali falò e i canti della transumanza Frosolone festeggia l’Arcangelo Michele
5 Maggio 2024
(PressMoliLaz) Frosolone (IS), 05 Mag 24 Mercoledì prossimo, 8 maggio, Frosolone celebrerà l’annuale festa dedicata all’Arcangelo Michele. Per tale occasione, la Pro Loco e l’associazione Centro Storico hanno organizzato un convegno intitolato «Il culto di San Michele nel Molise – religiosità, folklore, transumanza», che vedrà gli interventi dello studioso di storia e tradizioni Giovanni Mascia e del giornalista e demologo Mauro Gioielli. Ospite musicale sarà la etnoband “Il Tratturo” che eseguirà un repertorio di canzoni e musiche legate alla civiltà della transumanza. Il convegno e il concerto avranno luogo nella Chiesa di san Michele Arcangelo, con inizio alle ore 17:30. In serata, come da antichissima tradizione, verranno accesi alcuni spettacolari falò (detti luàvərə) in più luoghi del paese.
L’otto maggio, in varie località del Molise (ma anche in molte altre aree che hanno vissuto una storia tratturale), si festeggia San Michele, una delle figure di rilievo dell’universo cultuale italiano e mondiale. Durante l’anno, a questo santo si dedicano due momenti celebrativi: uno, appunto, l’8 maggio, e l’altro il 29 settembre (ricorrenza che il calendario riserva ai tre Arcangeli: Michele, Gabriele e Raffaele), secondo la scansione di due cicli prestabiliti che in passato determinavano le stagioni migratorie dei pastori transumanti, essendo ricorrenze concomitanti con i periodi di partenza e di ritorno per e dal Tavoliere.
L’agioculto micaelico si è diffuso a seguito delle apparizioni che alla fine del V secolo avvennero sul Gargano, nella grotta di Monte Sant’Angelo, un luogo sacro che richiama culti ipogei in onore di divinità ctonie, lunari. Ma San Michele ha anche una veste solare, celeste.
Capo dell’esercito degli angeli nonché «incatenatore del demonio», San Michele fu scelto quale santo-guerriero dai Longobardi (così come San Giorgio, altro santo-guerriero), e la festa che gli si dedica in primavera intende ricordare proprio la vittoria che i Longobardi del Ducato di Benevento ebbero sui Saraceni, presso Siponto, l’8 maggio del 663.
San Michele (il suo nome significa Chi come Dio? [Quis ut Deus?] ed è un ammonimento a chiunque voglia paragonarsi al Signore) è anche detto «il pesatore d’anime», per la bilancia che regge in una mano e che simboleggia la Giustizia Divina, ed è stato associato a più divinità pagane. Per molti è considerato una filiazione di Eracle clavigero, laddove alla clava dell’eroe greco s’è sostituita la spada micaelica; per altri, invece, questo santo ha varie analogie con Hermes: le ali, che il dio aveva alle caviglie e sul petaso e che l’Arcangelo porta sulle spalle; la protezione sui pastori e sui viaggiatori; la natura psicopompa (Hermes era un accompagnatore di anime e le statue di San Michele sono, non di rado, poste nei pressi di cimiteri).