Liste d’attesa e prestazioni sanitarie, Savo: l’opposizione non fa altro che ricordare sua gestione disastrosa
15 Giugno 2024
(PressMoliLaz) Roma, 15 Giu 24 “I dati sulle prestazioni sanitarie, suddivisi per ordine di priorità, li abbiamo ben chiari e, dal momento che i numeri non sono soggetti a fantasiose interpretazioni politiche, non abbiamo alcun timore a renderli pubblici. Mi limito alla differenza, in percentuale, tra le prestazioni erogate ai cittadini nel 2024 rispetto a quelle del 2022: +27,5% relativamente alle visite specialistiche con priorità breve e +45,3% quelle con tempistiche differibili. Per la diagnostica strumentale, le percentuali sono nel primo caso del 42% e nel secondo addirittura del 75,5%. E questo per citare solo alcune cifre”.
Così la presidente della Commissione Sanità del Lazio e consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Alessia Savo, in replica alle dichiarazioni dell’opposizione su tempi di attesa e prestazioni sanitarie.
“Quando leggo l’oggetto di interrogazioni della minoranza, volte a conoscere le intenzioni del presidente Rocca e del governo regionale sulle modalità per ridurre i tempi di attesa, mi viene da sorridere e, allo stesso tempo, indignarmi perché, se i dati di Cittadinanzattiva e gli esiti del monitoraggio di Federconsumatori e Cgil, fanno riferimento al 2023 (testualmente si legge, nel report di Federconsumatori, che ‘l’85% dei tempi rilevati è riferito al mese di aprile 2023’), la disonestà intellettuale risiede nel colpevolizzare chi i disastri sanitari li ha ereditati e dal primo giorno di insediamento ha lavorato duramente e con costanza per risanare e ricostruire. A cominciare dal primo provvedimento sulla riforma del Recup, varata a marzo 2023. Del resto, anche l’esito delle ultime elezioni europee non mi pare lasci dubbio alcuno sulla fiducia che i cittadini nutrono nel governo di centrodestra che, proprio nelle scorse settimane, ha annunciato misure epocali in tema di sanità.
Quando l’opposizione parla di dati ‘testardi’ e disavanzo delle aziende sanitarie commissariate, include anche i debiti di 218 milioni di euro del 2022 che il governo Rocca ha dovuto ripianare e la variazione al bilancio di oltre 510 milioni cui abbiamo dovuto ricorrere per deliberare il ripiano dei debiti 2021 di sette aziende ospedaliere? Immagino siano ‘testardi’ anche i numeri sui bilanci della sanità laziale al 31 dicembre 2022: un caos contabile di oltre 6,5 miliardi di euro.
Ecco, a chiunque tenti di confondere le idee ai cittadini, chiedo almeno di evitare offese all’intelligenza del popolo che oggi, finalmente, assiste a una cura efficace e a una gestione trasparente, responsabile ed efficiente della sanità del Lazio. Questo è l’unico obiettivo del nostro governo regionale e della sottoscritta che altro interesse non ha se non quello di rispondere alla domanda di salute, di assistenza e di qualità dell’offerta sanitaria per l’intera regione”.