Isernia, Lotto Zero inutile e dannoso: “tutt’ appost” o niente in ordine?

11 Gennaio 2025 0 Di

 

 

 

(PressMoliLaz) Isernia, 11 Gen. 25 Riceviamo (e pubblichiamo integralmente) l’ennesima boutade di rosicamento e ammenicoli vari, del partito COMUNISTA dei lavoratori  per il SI ai lavori della strada lotto zero di Isernia da parte dei Giudici del Consiglio di Stato:  I vari fenomeni della destra regionale, al fianco del potente gruppo capitalistico Caltagirone, fanno sfoggio delle loro apodittiche bizzarrie sulle ….magnifiche sorti e progressive…. (del tutto immaginifiche) che si aprirebbero per il Molise con “lo sblocco” del “lotto zero”, a seguito di una strana sentenza del Consiglio di Stato, che ha legittimato una V.I.A. del 2013 scaduta nel 2018, ribaltando la lineare e più che argomentata sentenza del TAR. Non è la prima sentenza singolare in Italia che emette il CDS.

E’ elementare che la conferenza dei servizi del 2016 (durata poco tempo alla presenza di quattro persone), non si può sostituire alla V.I.A. per una conferma o un rinnovo poiché ciò presuppone comunque un nuovo studio ambientale.

Ma con tale espediente il CDS ha reso valida una Via invece scaduta facendola decorrere dal 2016 anziché dal 2013. E la ratio della scadenza è di sostanza, non un cavillo: dopo un arco di tempo vi possono essere mutazioni ambientali e dunque se non hai fatto i lavori entro la scadenza della VIA devi rifare lo studio ambientale.

Né risponde al vero che “il progetto definitivo non è stato mai modificato come asserito in sentenza: non esiste alcuna delibera del Consiglio Comunale che approva un progetto definitivo – peraltro anche con la variante !

Orbene: a parte la negligenza del Comune e del WWF che non hanno contestato tale fatto non vero, chiameremo a rispondere la Regione, l’Anas e compagnia per tale loro dichiarazione infondata su cui si è basata la sentenza (ovviamente sarà la magistratura sul piano giudiziale a valutare la sussistenza o meno della nostra denuncia per falsa dichiarazione in giudizio).

In ogni caso la pronuncia si riferisce al solo aspetto della nullità della VIA, ma rimangono aperte tutte le altre nostre eccezioni di illiceità che – per grave errore del Comune e del WWF – non sono state dedotte nella causa come noi avevamo proposto, ed a cui ad oggi non è stato fornito alcun puntuale riscontro:

1)- Assenza delle deliberazioni del Consiglio Comunale di Isernia (e degli altri comuni) di approvazione del progetto definitivo in variante al piano regolatore come stabilito della norme urbanistiche ed anche dalla convenzione del 2005 ANAS-Comune di Isernia;

2)- Assenza della valutazione “alternativa zero” e analisi costi benefici;

3)- Assenza di rispetto delle distanze di almeno 200 metri dalle sorgenti San Martino e altre (si arriva sino ad 80 metri), peraltro con falde molto superficiali, giusta relazione geologica resa pubblica a suo tempo.

Su questi tre elementi essenziali di nullità del procedimento non solo vogliamo far riaprire l’inchiesta penale ed erariale per il sequestro del cantiere, ma diffideremo i tre Comuni di Isernia, Miranda e Pesche ad intervenire per bloccare lo scempio e lo spreco in atto.

E vedremo se ci sono anche impugnative al TAR ancora possibili.

Il lotto zero, a prescindere dalla legalità, è inutile: non risolve il traffico di Isernia Nord, a fronte delle pochissime auto verso Castel Di Sangro; è un costo assurdo: per 5 Km già ben collegati tra Pesche e Miranda, prevedono tre svincoli, 8 viadotti e due gallerie; a parte i 4 milioni ai progettisti, sono 170 milioni ai prezzi 2013, quindi a quanto arriverà il totale?;  dannoso (devasta un’intera vallata e mette a repentaglio le sorgenti se la distanza è inferiore a 200 metri).

Vogliamo solo salvare la nostra terra dal saccheggio  erariale ed ambientale, e chiedere che quei fondi vengano usati per la vera occupazione in opere realmente utili che invece ci negano; ad esempio bretella di Venafro, il tratto Colli-Roccaravindola, la riparazione delle frane e quant’altro.

Lo sfregio di questo spreco folle è socialmente ancora più grave, a fronte dei tagli ai servizi sanitari ed essenziali che colpiscono anche la nostra regione.