
E’ tempo di agire contro lo spreco alimentare
5 Febbraio 2025
(PressMoliLaz) 09 Feb 25 Il 5 febbraio si celebra la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. L’edizione 2025 di questa iniziativa, istituita dalla campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero con il Ministero dell’Ambiente, sarà speciale, perché avvierà il conto alla rovescia per la verifica dell’Obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un traguardo importante ed anche ambizioso. Si parla, infatti, di dimezzare lo spreco alimentare sia nella vendita al dettaglio che nelle case dei consumatori e di ridurre le perdite di cibo durante le catene di produzione e di fornitura. Il tutto entro i prossimi 5 anni.
La sfida è lanciata e non è delle più semplici. Secondo le stime dell’Unric, il Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite, ogni anno circa un terzo del cibo prodotto, corrispondente a 1,3 miliardi di tonnellate, per un valore pari a circa mille miliardi di dollari, finisce nella spazzatura dei consumatori e dei commercianti, oppure va a male a causa di sistemi di trasporti o pratiche agricole inadeguati. Per quanto riguarda l’Italia, nel 2024 lo spreco alimentare ha registrato un preoccupante incremento. Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Internazionale Waste Watcher, lo scorso anno sono finiti nella spazzatura 683,3 grammi di cibo pro-capite a settimana. Nel 2023 il dato si fermava a 469,4 grammi.
La strada, dunque, è ancora lunga. Per superare gli ostacoli di un percorso anche impervio, l’edizione 2025 della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare punta su un tema che sottolinea l’urgenza di intervenire. Si parla, infatti, di #timetoact, ovvero #tempodiagire. L’obiettivo è quello di raggiungere e sensibilizzare la società, dalle istituzioni ai cittadini, dalle aziende alle scuole, aprendo una riflessione concreta e fattiva sul significato e sulle conseguenze dello spreco alimentare e dell’impatto ambientale. Due temi cruciali di fronte ai quali i consumatori non possono rimanere impassibili, ma devono fare la loro parte.