
“Pizzone II” e rinnovo concessione. PCL: “chiediamo il blocco del progetto”
17 Marzo 2025
(PressMoliLaz) Pizzone (IS), 17 Mar 25 Nell’ambito dell’opposizione al progetto “Pizzone II” sotto il profilo tecnico-amministrativo, oltre a quanto già prodotto (osservazioni al MASE ad ampio raggio già rese note), abbiamo anche presentato in data 16 marzo u.s. un esposto all’ A.G.C.M. chiedendo l’intervento di competenza al fine di non consentire, ex L. n. 287/1990,il progetto “Pizzone II” proposto da ENEL SPA, previo accertamento della condizione di posizione dominante illegittima che si verrebbe a creare nella gara di rinnovo della concessione in scadenza, così come meglio dettagliata dal parere negativo rilasciato dall’Ufficio Tecnico della Regione Molise (MASE.REGISTRO UFFICIALE.ENTRATA.0186793.14-10-2024.
L’ufficio regionale, in particolare, attesta che “…il notevole ammontare dell’investimento (pari a € 635.092.960,00) non ne consentirà, prevedibilmente, l’ammortamento entro il termine di scadenza previsto dall’attuale concessione (01/04/2029), imponendo all’Ente Regione un obbligo insostenibile di prudenziale accantonamento a fini restitutori delle quote non ammortizzate, con l’ulteriore conseguenza che l’attuale concessionario sarebbe posto in posizione dominante nella futura gara per la concessione, con uguale pregiudizio per le offerte degli altri partecipanti, ugualmente gravati dall’obbligo restitutorio (…)”.
Nell’esposto sono sviluppate varie ulteriori argomentazioni sul punto, per verificare sotto il profilo tecnico legale se l’asse di tale operazione “Pizzone II” non ruoti proprio intorno a tali moventi speculativi tipici dell’agire capitalistico.
Ovviamente non rinunciamo ad utilizzare anche questi strumenti di tutela tecnico-legale nell’ambito di queste mobilitazioni in difesa dell’ambiente (anche come fattore incalzante), ma ribadiamo che il nostro terreno di lotta fa perno sulla costruzione di una mobilitazione di massa e di una coscienza tra la popolazione, in difesa della natura e dei beni culturali, contro i disegni del capitale e del profitto ex se incompatibili con essa, perché la forza della lotta sociale rimane il mezzo principale per fermare le istituzioni al servizio dei poteri forti, e perciò pronte a fare carta straccia anche delle tutele giuridiche.
La lotta da parte delle tante soggettività associate e singole molisane ed abruzzesi contro il progetto “Pizzone II” è da noi sostenuta sin dall’inizio per quel che possiamo, al fine di evitare i danni ambientali e paesaggistici all’area delle Mainarde-Alto Volturno-Montagna Spaccata già ben descritti dal PNALM, per preservare la sua importante vocazione sinergica tra beni archeologici e ricchezza naturalistica, per impedire lo sperpero di oltre 600 mila euro, altrimenti utilizzabili proprio per una seria tutela ed un sano sviluppo di quell’area.