
Autovelox non omologati, denunciati Prefetto e vice-Prefetto di Venezia: «Violata la Costituzione, quei dispositivi vanno spenti» Lo dichiara l'associazione "Altvelox"
16 Aprile 2025
(PressMoliLaz.) Roma, 16 Apr. 25 L‘Associazione Altvelox ha sporto denuncia-querela contro il Prefetto di Venezia, Darco Pellos, e il vice prefetto Giuseppe Vivola, accusandoli di abuso d’ufficio e falsità ideologica e materiale. La denuncia fa seguito a una serie di ricorsi respinti dalla prefettura, considerati dall’associazione “censurabili e discutibili” nelle loro motivazioni.
Il cuore della controversia: la legittimità dei rilevatori elettronici di velocità. Secondo Altvelox, supportata da numerose sentenze della Corte di Cassazione (tra cui la n. 10505/2024, n. 19732/2024, n. 20913/2024, n. 26315/2024 e n. 10365/2025), tutti i dispositivi di rilevamento elettronico delle infrazioni stradali, per essere considerati validi, devono essere omologati, non solo approvati.
Violazione della Costituzione
L’associazione sostiene che il comportamento della prefettura violi diversi articoli della Costituzione Italiana, tra cui l’articolo 3 (principio di uguaglianza), l’articolo 24 (diritto di difesa), l’articolo 97 (buon andamento della pubblica amministrazione) e l’articolo 111 (giusto processo).
Altvelox chiede un intervento urgente, sia normativo che giurisprudenziale, per ribadire la natura vincolante delle sentenze della Corte di Cassazione e per sanzionare penalmente eventuali elusioni da parte dei prefetti e delle pubbliche amministrazioni.
La posizione della prefettura
Il prefetto di Venezia continua a sostenere che l’approvazione dei dispositivi da parte del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sia sufficiente per legittimare le sanzioni. Posizione che cozza, secondo l’associazione, con le sopracitate sentenze della Cassazione, che hanno anche portato a condanne penali nei confronti di aziende che vendevano autovelox non omologati e amministratori che li utilizzavano.
Altvelox ha annunciato che procederà con analoghe denunce-querele per ogni ricorso respinto dalla Prefettura, e che fornirà supporto legale ai propri associati per i ricorsi al giudice di pace.