Libertà di stampa e verità dei fatti: il presidente Sardelli si difende, ma non chiede scusa (video) Dura replica alla replica

3 Giugno 2025 0 Di

 

 

(PressMoliLaz.)  – V.G. – Isernia, 03 Giu. 25  Riceviamo e pubblichiamo integralmente la nota inviata dal Presidente del Consiglio comunale di Isernia, Sergio Sardelli, in risposta al richiamo dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, in merito a quanto avvenuto nel corso della seduta del Consiglio comunale del 30 maggio scorso.

A seguire, pubblichiamo una replica del giornalista regolarmente presente in aula durante i lavori.

Riteniamo doveroso offrire al lettore tutti gli elementi utili a farsi un’opinione fondata, nel rispetto del principio di trasparenza e del diritto di cronaca.

Sul tema pubblichiamo anche una video-intervista al presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino, che interviene a chiarimento e tutela del ruolo della stampa nel contesto democratico.

La replica del Presidente Sergio Sardelli in PDF: Risposta del Presidente del consiglio comunale di Isernia Sardelli all’OdG Molise  (cliccare sul link per leggere)

 

La replica del giornalista presente in aula:

La replica del Presidente Sardelli, invece di rappresentare un passo avanti nel chiarimento del grave episodio avvenuto in Consiglio comunale, finisce purtroppo per ribadire una ricostruzione parziale e infondata, aggravando i toni e confermando un approccio polemico e accusatorio verso l’intera categoria dei giornalisti.

La dichiarazione secondo cui “la stampa abbia deciso di spostarsi e seguire un singolo consigliere” è falsa. Lo è nei fatti. Chi scrive è rimasto in aula per tutta la durata della seduta, seduto tra i banchi riservati alla stampa, senza mai muoversi, documentando con serietà e discrezione quanto avveniva in aula, comprese le fasi più concitate. E come il sottoscritto, anche altri colleghi hanno continuato a fare semplicemente il proprio lavoro.

Attribuire a “tutta la stampa” un comportamento non verificatosi è una forma di generalizzazione ingiusta, che non fa onore a chi ricopre un ruolo istituzionale di garanzia. È ancora più grave che tali accuse siano state pronunciate in diretta, davanti a cittadini che seguono online i lavori del Consiglio, anche da fuori regione. Questi spettatori, non avendo la possibilità di conoscere nel dettaglio contesti locali o rapporti interpersonali, non sono in grado di distinguere se certe espressioni siano rivolte a singoli operatori o alla stampa in generale, finendo così per ricevere un messaggio distorto e lesivo dell’intera categoria.

Il tentativo di precisare che le affermazioni fossero rivolte a “telecamere riconducibili a una specifica parte politica” appare tardivo e poco convincente, anche perché il tono e la forma usati in aula erano ben altri. Se davvero si voleva evitare l’equivoco, bastava semplicemente scusarsi, invece di reiterare nuovamente e invocare arbitrariamente il rispetto della “verità sostanziale dei fatti”.

Il rispetto per la libertà di stampa non è facoltativo. È un pilastro costituzionale e un valore fondante della nostra democrazia. Il compito dei giornalisti non è quello di compiacere, ma di raccontare, osservare, vigilare. Anche quando dà fastidio.

Non è in discussione il diritto del Presidente a mantenere l’ordine in aula. Ma lo è eccome la sua pretesa di decidere chi sia un giornalista “corretto” e chi no, sulla base di criteri politici o di simpatia personale. Questo non è solo inaccettabile: è  inquietante.

Chi svolge un ruolo pubblico dovrebbe avere maggiore consapevolezza dell’impatto delle proprie parole. Invece, si è scelta la strada della polemica e della delegittimazione. Ed è per questo che, come giornalista, sento il dovere di rispondere con chiarezza e fermezza.

Perché la stampa non si intimidisce. La stampa va rispettata, si documenta, verifica e, quando necessario, pretende rispetto.

La replica del Presidente ODG Molise Cimino: