
È iniziata a Isernia la quarta edizione di “Lettera 423”: tra cultura e polemiche politiche (video)
12 Giugno 2025
(PressMoliLaz.) – V.G. – Isernia, 12 Giu. 25 È partita ieri a Isernia la quarta edizione della kermesse letteraria “Lettera 423”, organizzata con grande risalto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco di centrosinistra Piero Castrataro. Un evento che si propone come vetrina culturale per la città ma che, come accaduto anche negli anni precedenti, non è riuscito a evitare accese polemiche di carattere politico.
Ad aprire la manifestazione è stato l’onorevole Pier Luigi Bersani, esponente di spicco del Partito Democratico, presentato come “scrittore” in occasione del lancio del suo libro “Chiedimi chi erano i Beatles”. L’incontro è stato moderato dal giornalista molisano Carmine Gazzanni, che ha guidato il dialogo tra l’autore e il pubblico.
Tuttavia, al centro dell’attenzione non è rimasta soltanto l’opera letteraria. Durante l’intervista e nel corso delle risposte ai cronisti presenti, Bersani ha commentato anche l’attuale situazione politica nazionale, soffermandosi sul governo guidato da Giorgia Meloni. Alla domanda del nostro cronista sulla recente debacle referendaria e sulle incalcolabili critiche costanti rivolte all’esecutivo, Bersani, toccato nel punto, ha ribaltato l’accusa, sostenendo che «è la Meloni ad attaccare la minoranza». (video) Una risposta che ha suscitato non poche reazioni, soprattutto se si considera che da mesi assistiamo ad attacchi a ripetizione da parte di esponenti dell’opposizione del “campo largo” come Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Una strategia di opposizione frontale che, secondo alcuni analisti, finisce spesso per sortire l’effetto opposto, spingendo gli elettori a cambiare orientamento politico in favore del governo.
Le polemiche dell’opposizione: “Eventi di parte finanziati con soldi pubblici”
A sollevare il polverone sono stati i consiglieri comunali di opposizione, che non hanno perso occasione per criticare l’utilizzo dei fondi pubblici per finanziare la kermesse. Tra loro, Giovancarmine Mancini che ha dichiarato in una nota:
«20.000 euro di contributo comunale (soldi pubblici!) anche per sentire l’appello di Bersani a riunire tutte le forze di opposizione per contrastare e sconfiggere il centrodestra e, contestualmente, tassare anche l’ombra. Questa è la ‘sinistra amministrazione’ comunale di Isernia. Senza pudore alcuno.»
Ancora più caustico Raimondo Fabrizio, che ha ironizzato:
«Perché la tassa sull’ombra al Comune di Isernia? Altrimenti Bersani come lo paghi? Con i soldi pubblici si invitano questi personaggi per parlare di politica di sinistra. Semplicemente ridicoli!!»
Dura anche la reazione di Pietro Paolo Di Perna:
«È inaccettabile! Questa amministrazione ha trasformato il nostro Comune in un comitato elettorale. Così si tradisce la fiducia dei cittadini e si distorce il vero significato della cultura, che dovrebbe unire e non dividere.»
Una manifestazione “di parte”?
L’evento ha dunque riacceso la questione, mai sopita, dell’equilibrio tra cultura e politica. Se da un lato è innegabile l’interesse suscitato dalla presenza di un personaggio noto come Bersani, dall’altro molti cittadini si interrogano sull’opportunità di destinare fondi pubblici ad appuntamenti che rischiano di apparire ideologicamente sbilanciati.
L’amministrazione Castrataro – che pure si è distinta finora per iniziative culturali di qualità – dovrebbe forse considerare che il sindaco, pur essendo espressione di una parte politica, rappresenta l’intera cittadinanza, che include anche chi si riconosce nel centrodestra o in altre visioni politiche. Aprire la manifestazione anche a voci diverse, magari alternando ospiti con sensibilità culturali e politiche differenti, potrebbe rappresentare una risposta concreta alle accuse di parzialità e restituire all’iniziativa un respiro più autenticamente pluralista.