Piano straordinario per la lotta alla cimice asiatica Rappresenta una minaccia per l'agricoltura. L'insetto sta interessando le regioni limitrofe quali Puglia, Campania, Lazio e Abruzzo.

7 Febbraio 2020 0 Di

(PressMoliLaz) Termoli (CB). 07 feb. Nei giorni scorsi la Federazione della Coldiretti di Campobasso ha inviato una nota al sindaco di Termoli Francesco Roberti per porre l’attenzione sul Piano straordinario di lotta alla cimice asiatica predisposto dalla Confederazione Nazionale Coldiretti in cui si rappresenta la gravità della diffusione della cimice marmorata asiatica (Halyomorpha Halys), che sta interessando molte parti del territorio nazionale e minaccia di estendersi anche sul territorio provinciale. Infatti, la presenza del fitofago è già segnalata nelle regioni limitrofe, Puglia, Campania, Lazio e Abruzzo.

Nel piano si indicano le possibili azioni volte a contrastare gli effetti pregiudizievoli derivanti da tale fitofago non solo per le imprese agricole, con particolare riferimento a quelle dedite alle colture specializzate vegetali, ma anche per i cittadini.

L’invasione della cimice asiatica è in atto da alcuni anni e determina un elevato livello di pericolosità per l’agricoltura italiana, in particolare per le colture vegetali ed ortofrutticole, trattandosi di un insetto polifago che, pur originario dell’Estremo Oriente, si è ormai insediato stabilmente in Italia e sta arrecando gravi danni alle coltivazioni di molte regioni, specie nel nord ma diffondendosi rapidamente anche nel resto del Paese.

Nel territorio provinciale è elevata la presenza di imprese agricole dedite alla coltivazione di vegetali e di prodotti ortofrutticoli che, per effetto della incontrollata diffusione del suddetto fitofago, potrebbero vedere significatamente compromessa la redditività della propria attività nonostante le misure fitosanitarie poste in essere dalle stesse imprese per il contrasto della cimice asiatica.

La Federazione della Coldiretti ritiene quindi opportuno che venga effettuata una giusta sensibilizzazione affinchè si istituisca un tavolo di lavoro cui affidare l’individuazione delle iniziative necessarie al contrasto della diffusione della cimice asiatica, anche in relazione a quanto proposto nel piano straordinario, da realizzare sul territorio in modo coordinato da parte delle amministrazioni comunali e delle altre amministrazioni competenti.

Il rinvenimento di questi insetti e patogeni in Italia sta minando la produzione nazionale, distruggendo il potenziale produttivo del Paese con conseguenze economiche, occupazionali e sociali che configurano la situazione odierna di vera e propria calamità naturale.

La cimice in questione è capace di sviluppare su oltre 300 specie coltivate e spontanee, si pone come emergenza con più di 700 milioni di euro di danni stimata solo nell’ultima annata.