Saf, società a servizio dei rifiuti di Roma. Ottaviani contrario: “Stravolta la natura della Saf”.

30 Giugno 2020 0 Di

(PressMoliLaz) Frosinone, 30 giu “Con l’approvazione di un bilancio, nel quale si consolida la chiara volontà di continuare a ricevere i rifiuti da Roma, per circa il 40% della produzione – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – la Saf si trasforma, ufficiosamente, in Sar, ossia Società Ambiente Roma capitale. Trasformazione, questa che, seppur legittima, sotto il punto di vista commerciale e civilistico, non corrisponde più ai presupposti in base ai quali i 90 Comuni della provincia di Frosinone avevano deliberato la costituzione dell’ente. In tutta Italia, oltre al federalismo fiscale e sanitario, vige il principio del federalismo nel ciclo chiuso dei rifiuti e, dunque, questi devono essere trattati nel luogo in cui vengono prodotti. Unica eccezione è il Lazio, in cui una provincia, ossia quella di Frosinone, viene utilizzata per compensare l’inefficienza, l’incapacità amministrativa e anche la volontà di fare altro, espressa da chi, oggi, governa la capitale. La logica del profitto ad ogni costo è compatibile, soltanto, con le aziende private, e neppure in termini assoluti, che si occupano di rifiuti, ma quando il Consorzio è pubblico e, quindi, appartiene alla collettività di un territorio, quello stesso territorio decide consapevolmente e senza sotterfugi se mettersi sul mercato oppure se chiedere un effettivo ristoro in termini di danno ambientale. Abbiamo dato la disponibilità in assemblea a votare il bilancio e l’intero consiglio di amministrazione proposto da altri, chiedendo, in cambio, esclusivamente l’impegno scritto da parte della Saf di non accettare più i rifiuti da Roma non immediatamente, ma almeno non oltre i prossimi 12 mesi. Capiamo che gli impegni presi con chi continua a dare le carte su Roma, barando nei nostri territori, erano troppo forti da non ammettere ripensamenti, riflessioni e cambiamenti di rotta. Davanti ad una differenza di posizioni così radicale, non ci sono poltrone che tengano e siamo sicuri che il tempo e i prossimi atti che saranno compiuti dimostreranno che avevamo ragione”.