“Ventri di tutti i tempi”, tema del convegno sul matriarcato a Venafro Ha promosso “Meglie a tiemp”, associazione cittadina, con interessanti excursus storico/culturali sull’argomento. Si è parlato anche di femminicidio

20 Novembre 2022 0 Di

(PressMoliLaz) Venafro (IS), 20 nov Un convegno dal tema particolare : il matriarcato. Ed altrettanto inusuale il suo titolo, “Ventri di tutti i tempi”. Buona l’affluenza di uditori alla Liberty dove si è tenuta la predetta iniziativa promossa da “Meglie a tiemp”, associazione venafrana diretta da Virginia Ricci, organizzatrice del tutto. Presenti anche tanti giovani studenti ambosessi delle Superiori di Venafro, interessati all’argomento. Intervenuti per dire di matriarcato ed altro, come le donne del passato ed il femminicidio dei nostri tempi, lo scrittore Tonino Atella, che ha illustrato le dinamiche donne popolane venafrane dei tempi trascorsi partendo da un beneaugurante detto dialettale venafrano del passato, ossia “Uagliò, figl’ta va pr’acqua ?”, per alludere alla crescita delle giovani venafrane perché, in assenza dell’acqua corrente, con le caratteristiche tine di rame in testa andassero a prendere l’acqua per la casa alla storica fonte cittadina delle “Quattro Cannelle”, intrattenendosi lungo il rientro coi loro fidanzati che le aspettavano agli angoli delle strade. Quindi la dotta relazione della prof.ssa Alba Galardi  intrattenutasi su ”Il matriarcato, la cultura del rispetto”.

Si è detto dei simboli al femminile, della saggezza e dell’elevatezza spirituale che trascende i limiti dell’intelletto e di altro ancora. I simboli cioè collegati alla grande madre o che si riallacciano alla proprietà del ”materno”. In apertura di appuntamento, e dopo i saluti istituzionali del sindaco di Venafro Alfredo Ricci, è stato interpretato da Asia Franceschelli del centro artistico sperimentale e con la regia di Giovanni Gazanni l’atto unico scritto da Virginia Ricci per riproporre le leggi del Kanun, ossia vicende e figure di Albania, Montenegro e Kossovo dove ancora oggi vivono le superstiti di leggi ataviche, ossia donne che si appellano a leggi orali per diventare uomini affinché la linea di sangue, come cognome e casata, non venga interrotta.

A seguire il Comandante dei CC di Venafro, Maggiore Corrado Capezzone, intrattenutosi su femminicidio, omicidio di genere, rapporti uomo/donna in famiglia e crescita responsabili dei figli. La parola quindi al prof. Stefano Arcella che ha detto, con dovizia di approfondimenti, del Matriarcato nel pensiero di J.J. Bachofen e della centralità del mito. In chiusura di serata l’intervento dell’arch. Concetta Fornaro su “Dal Sahara, la donna : quel giardino sconosciuto”.

A margine di tale appuntamento alla Liberty, ecco quanto hanno scritto all’unisono Virginia Ricci e Concetta Fornaro : “La Madre Terra esiste,per gli antichi era la natura, per noi sarebbe una parte di essa, perché la natura è cosmica. Ma una parte importantissima, direi che una madre importante. Questa madre, come tutte le Grandi Madri che si rispettino, è una e trina, e anche questo è un mistero, perché possiamo capirlo  con la mente, ma se lo comprendiamo dentro è un’altra rivoluzione,o almeno è una rivoluzione che fa parte di una grande rivoluzione. Donna e Madre, è ipotesi, è certezza, è origini, è mito, è consapevolezza!”. Quindi il gustoso ristoro finale pasteggiando con la tintilia molisana e la mostra sul matriarcato e non solo che resterà visitabile anche nei giorni a seguire nella stessa Liberty.