Il parere dell’esperto, il rag. Romeo fuoco sulla situazione socio/economica nel mandamento venafrano

16 Febbraio 2023 0 Di

(PressMoliLaz) Venafro (IS), 16 feb 23 Come vanno le cose sotto il profilo finanziario, dell’occupazione, degli investimenti e dei programmi futuri in un’area molisana decisiva come quella del mandamento Venafrano, il cui territorio è ricompreso tra gli estremi comunali di Sesto Campano e Montenero Val Cocchiara, ossia l’intero Molise dell’ovest  ? La domanda è stata posta ad uno degli addetti ai lavori che quotidianamente  hanno il termometro della situazione tra le mani. “

Da qualche tempo  sono numerosi  gli interventi  sulla stampa  e sui social  che evidenziano  la crisi latente che  avvolge il nostro territorio con una disamina che  investe sia il tessuto economico che quello social”, prende a dire nel merito il rag. commercialista originario di Sesto Campano e venafrano di adozione e residenza con famiglia e studio professionale Romeo Fuoco che aggiunge : “E’ da premettere  che Venafro, per  restare in un ambito più circoscritto (perimetro del comprensorio industriale) , anche se è tra i comuni più importanti in Molise registra ed esprime  in modo diretto  le caratteristiche  e le contraddizioni  della regione  geografica e politica cui appartiene , e cioè un livello industriale  medio-piccolo , un artigianato di tipo manufatturiero in crisi  e un sistema distributivo commerciale  tutt’ora in deciso  declino , soprattutto se riferito  agli esercizi di vicinato.

Ebbene , senza  voler dare patenti di responsabilità, viene fisiologico ricordare che uno dei mali antichi del Molise  e che ha radici profonde rimane la tendenza  di  voler  attribuire a terzi le proprie inefficienze, ma  è sotto gli occhi di tutti  che le cause  che stanno determinando il default del territorio è vero  che  sono figlie di fattori  esterni ma anche  di politiche inadeguate .  Devo mio malgrado  convenire   che la crisi del territorio  sta assumendo proporzioni devastanti “. Quali a suo dire le cause  e la situazione  attuale ? “La chiusura di notissime importanti  piccole industrie  che ha interessato l’intero territorio venafrano e parte del Consorzio Industriale  ha creato sacche di disoccupati, e qui bisogna  fare qualche considerazione in più soprattutto  per quanto riguarda la disoccupazione giovanile : mancanza di strutture di collegamento.

Terminati gli studi , privi di prospettive  valide in loco, i giovani non hanno la possibilità di impegnarsi in professioni artigianali ( elettricisti , idraulici, muratori ecc)  per mancanza di collegamento tra il mondo degli istituti  tecnico-professionali  e il mondo del lavoro. Si passa direttamente  dal diploma all’università, tralasciando l’importanza della formazione tecnica che è fondamentale  per queste professioni che richiedono apprendistato  e impegno costante  ma che pagano in termini economici  e, perché no , di libertà  dal giogo di qualche lobby datoriale”. Il prosieguo della disamina socio/economica : “Quindi  incremento del flusso migratorio delle  risorse umane  per nord-italia ed estero  e conseguente  decremento di attività artigianali.  Il commercio, che rappresenta  l’anello debole della filiera del tessuto economico , è stato il settore  più penalizzato  ed è attualmente  al collasso.

Soprattutto le piccole strutture  ( esercizi di vicinato), le quali proprio per la loro specificità non sono né potevano essere in grado  di reggere la concorrenza delle medie -grandi strutture , che spesso in mano a singoli  gruppi, hanno monopolizzato il mercato . “Anche le politiche fiscali, notoriamente  di una certa area , non hanno  aiutato  gli autonomi  sicché le imprese   sottoposte ad una pressione fiscale ( pari  al  43,8%  nel 2022,  quinta in Europa)  hanno dovuto restituire allo stato il 70% ( tutto compreso ) dei loro introiti. Ancora il commercialista venafrano : “Per non parlare dell’assenza  degli istituti di  credito (a Venafro   due sportelli bancari aperti al pubblico, ma votati principalmente alla “ raccolta”  ) , quando è noto  agli addetti che  le imprese  non hanno solo bisogno di finanziare  il capitale  circolante , ma anche di un supporto costante  sulle politiche di investimento , sul sistema dei pagamenti , per le informazioni sul mercato  e l’accesso ai mercati finanziari”. Segue l’accenno ad altri fattori che stanno frenando in ambito socio/finanziario.

“Oltre  a  questi aspetti ,  legati strettamente a ferree leggi di mercato,  il lavoro autonomo  ha ricevuto il colpo di grazia dall’l’emergenza sanitaria  conseguente  alla crisi pandemica  ( Covid 19)  e dalla crisi  energetica ,  generata  ( si dice … ) dalla guerra in Ucraina. Tutto questo scenario   ha  comportato   la desertificazione del tessuto economico del comprensorio  con ripercussioni inevitabili  sulle famiglie, i cui introiti ( stipendi e salari) penalizzati  oltremodo dall’aumento dell’inflazione hanno perso il potere di acquisto , sicché a fronte di una “offerta” ridotta da parte del mercato  si contrappone  un’altrettanto carente  “capacità di domanda”  che tradotto in soldoni  induce i consumatori locali per i loro acquisti ad emigrare  vs centri regionali limitrofi”.

Sussistono rimedi e soluzioni possibili nel breve, chiediamo all’interlocutore ? “Nessuno ha la bacchetta magica , tantomeno il sottoscritto  , ognuno ha il suo ruolo. Sicuramente  è necessaria la buona volontà e il buon senso  per mettere intorno ad un tavolo  gli organi preposti  i quali , individuando  le peculiarità del territorio  ( turismo ,  agricoltura , servizi),  possano sviluppare   piani di supporto finanziario a favore delle piccole e medie imprese , intervenendo  a sostegno del reddito , dell’occupazione , del commercio, dell’ artigianato, dell’edilizia, dell’innovazione  e della ricerca, incoraggiando  progetti  in tal senso” .

L’esternazione conclusiva del rag. Fuoco : “ Allo scrivente  risulta  che  in questa direzione  pare si stiano  avviando , seppure  timidamente,  due iniziative. Una che promuove lo sviluppo economico integrato del territorio promossa dal  Consorzio Industriale  di Venafro , l’altra -altrettanto interessante quale iniziativa privata- nel settore del   turismo  che  coinvolge la frazione di  Roccapipirozzi Alta del Comune di Sesto Campano. Evidentemente ambedue i soggetti  in questione hanno fatto  loro il detto filosofico di antica memoria, secondo cui “concentra  la tua energia nel costruire il nuovo , non nel combattere il vecchio”.