Filoteo Di Sandro rientrato in consiglio regionale del Molise attacca duramente il governatore Toma A dire dello psichiatra collese il Presidente della Giunta molisana “Ha perso l’occasione di risollevare le sorti del Molise”, da un passaggio del primo intervento del consigliere di destra surrogato

8 Marzo 2023 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 08 mar 23 Era nell’aria e puntuale c’è stata la dura reprimenda nei confronti del Governatore del Molise, Toma, da parte del neo consigliere regionale molisano, Filoteo Di Sandro. Questi è appena entrato nell’assemblea regionale a dieci anni di distanza dall’ultima volta grazie alla legge sulla surroga appena avallata dalla Cassazione. All’Alta Corte si era rivolto l’esponente di destra dopo che nel 2020 il consiglio regionale non aveva ritenuto di ammetterlo in seno all’assemblea, votando a maggioranza per la non/surroga dei primi non eletti in sostituzione dei consiglieri divenuti assessori ed entrati in giunta lasciando il consiglio.

La Cassazione però ha aperto le porte consiliari del Molise a Di Sandro che alla sua “prima” in aula non ha indugiato ad asserire : “Lasciatemi esprimere soddisfazione ed orgoglio per essere tornato in Consiglio Regionale dopo dieci anni. Si tratta di una rivincita morale e politica contro chi ha fatto dell’odio,della gelosia,dell’invidia l’unico obiettivo politico della sua attività.

Oggi avrei voluto ringraziare qualche collega di partito, la maggioranza, ma sono qui solo per il pronunciamento della Cassazione. Quindi stralci dell’attacco a Toma : ”Come presidente della Regione-ha asserito Di Sandro- lei ha la responsabilità politica di un’idea ben perseguita in maniera lucida, finalizzata ad estromettere quattro consiglieri anche per evitare il mio ingresso in aula … Lei ha perso l’occasione di risollevare le sorti della nostra regione che doveva essere fuidata in maniera lucida e lungimirante. Ed ha perso l’occasione di essere il leader del centrodestra facendo diventare questa maggioranza una sua maggioranza”.

Dopodichè Di Sandro ha fatto chiarezza sulla propria collocazione politica : “ Sono uomo di partito-ha chiarito- e non sarò un sassolino nella scarpa a condizionare la linea di Fratelli d’Italia in questo Consiglio”. Quindi la presa d’atto dell’ordinanza della Cassazione con 11 voti favorevoli, l’astensione del governatore e dei M5S, mentre gli assessori Pallante, Cavaliere e Niro erano fuori dall’aula.

Di Sandro quindi in consiglio regionale del Molise, non così Antonio Tedeschi (Popolari), primo dei non eletti di tale raggruppamento ma non entrato in consiglio in quanto l’assessore Niro dei Popolari si é dimesso dall’esecutivo, tornando in consiglio dove conseguentemente non si è liberato lo scanno per Tedeschi.

Si attendono adesso le sentenze sempre della Cassazione e sempre in tema di surroga relative agli altri ricorrenti Massimiliano Scarabeo (all’epoca FI, oggi FdI) e Paola Matteo (Orgoglio Molise).