Accoglienza, soccorso e assistenza alla popolazione Ucraina: riunito in Prefettura il tavolo di coordinamento provinciale.
18 Marzo 2022(PressMoliLaz) Isernia, 18 mar 22 Al fine di contribuire al governo e alla gestione del crescente flusso di cittadini ucraini che dall’inizio del conflitto in Ucraina, quotidianamente, transitano sul territorio nazionale, il Prefetto di Isernia, Gabriella Faramondi, ha attivato una cabina di regia provinciale per il coordinamento delle misure e delle iniziative da intraprendere per assicurare soccorso e assistenza ai profughi giunti sul territorio provinciale.
Al tavolo siedono rappresentanti della Provincia, del Comune di Isernia, della Questura, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’Ufficio Scolastico Territoriale, dell’Azienda Sanitaria Regionale, della Protezione civile Regionale, nonché delle Associazioni impegnate nell’assistenza ed accoglienza dei profughi (Caritas e Croce Rossa).
Obiettivo del coordinamento, che verrà svolto dalla Cabina di regia, riunita in data odierna presso la Sala Operativa della Protezione Civile della Prefettura – che ha visto l’intervento, in videoconferenza, di tutti i Sindaci della Provincia – sarà quello di assicurare in sede locale l’accoglienza delle persone in fuga dai luoghi del conflitto, nonché il monitoraggio delle misure sanitarie da attivare sin dal primo ingresso nel territorio e delle azioni dirette a favorire il loro inserimento nella comunità, a cominciare dai minori nell’ambito scolastico.
L’incontro odierno fa seguito alle riunioni tenutesi, dapprima in sede di coordinamento regionale, presso la Prefettura di Campobasso, e successivamente, lo scorso lunedì 13 marzo, presso questa Prefettura. Riunioni che hanno costituito l’occasione per avviare il confronto sulle varie problematiche connesse all’accoglienza da assicurare a coloro che decidono di permanere in questo territorio, ma anche sulle questioni connesse ai protocolli sanitari finalizzati al contenimento del contagio da Covid-19.
Da subito, infatti, è stata rivolta particolare attenzione alle procedure sanitarie previste dalle disposizioni vigenti a tutela della salute dei cittadini ucraini, all’individuazione di strutture necessarie alla loro accoglienza ed agli adempimenti cui sono tenuti coloro che decidono di rimanere in Italia, non ultimo il diritto all’istruzione.
Nell’aprire l’incontro odierno, il Prefetto ha voluto esprimere grande apprezzamento per le lodevoli iniziative promosse in tutta la Provincia sin dall’inizio del conflitto in Ucraina, per garantire forme di sostegno attraverso raccolte fondi, invio di generi di prima necessità e medicinali.
Sin dai primi arrivi dei profughi – che ad oggi sono 79, quasi esclusivamente nuclei familiari composti da donne e bambini – è stato registrato un importante slancio solidaristico da parte di privati cittadini ed associazioni, che hanno scelto di mettere immediatamente a disposizione soluzioni abitative diversificate per tipologia e modalità di accoglienza.
“Si impone adesso – ha sottolineato il Prefetto – l’esigenza di assicurare il coordinamento della rete di accoglienza dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Ed è fondamentale la massima collaborazione di tutti gli attori coinvolti – istituzioni, terzo settore, associazionismo – perché siamo di fronte ad una situazione complessa che va affrontata insieme e solo un’azione sinergica e coordinata consente di assicurare a questi cittadini in fuga dalla guerra adeguate condizioni di sostegno e di inserimento nella nostra provincia”.
L’istituzione di una cabina di regia, in Prefettura, va proprio in questa direzione, svolgendo un compito importante che permetterà alla comunità isernina di garantire un’accoglienza strutturata e in sicurezza a sostegno di chi arriva.
Nel richiamare le prime, urgenti, iniziative avviate sul territorio, il Prefetto ha sottolineato in particolare l’importanza di una puntuale rilevazione delle presenze sulla base delle dichiarazioni di presenza raccolte dalla Questura e dai Comuni e della condivisone dei dati con l’ASREM, al fine di agevolare le azioni di carattere sanitario.
A tal fine il Prefetto ha rinnovato l’invito ai Sindaci a sensibilizzare le rispettive comunità affinché la presenza di profughi ucraini venga tempestivamente comunicata alla Questura, onde poter attivare ogni necessaria forma di accoglienza ed assistenza, in primis quella sanitaria.
A riguardo i Sindaci sono stati informati circa la predisposizione anche sul sito istituzionale della Prefettura di un apposito banner contenente appositi opuscoli informativi, redatti in diverse lingue, finalizzati a fornire ai soggetti in arrivo – per il tramite della Questura e dei Comuni – delucidazioni e indicazioni in merito agli adempimenti cui fare fronte e alle iniziative da intraprendere.
È stato, inoltre, fornito un quadro del sistema di accoglienza al momento attivo sul territorio. In primo luogo le ordinarie reti di prima e seconda accoglienza (c.d. reti CAS e SAI), alle quali i cittadini ucraini possono accedere anche senza avere formalizzato la richiesta di protezione internazionale.
Con riguardo alla rete dei CAS, di diretta gestione della Prefettura, il Prefetto ha informato in merito all’azione in corso per il potenziamento del sistema, che si sta sviluppando attraverso l’aumento della capacità ricettiva degli Enti gestori con cui la Prefettura è già in convenzione, nonché l’individuazione di nuovi operatori eventualmente interessati ad entrare in convenzione per fornire il servizio di accoglienza, attraverso una nuova manifestazione di interesse, di imminente pubblicazione.
È stato, inoltre, evidenziato che anche i Comuni possono partecipare all’implementazione del sistema di accoglienza sottoscrivendo con la Prefettura appositi Accordi di collaborazione, attraverso cui gli enti locali potranno erogare direttamente i servizi di accoglienza, in outsourcing per il tramite di loro enti gestori, all’interno di immobili di proprietà o concessi in comodato d’uso, con oneri finanziari a carico del Ministero dell’Interno. A tal fine la Prefettura ha predisposto uno schema di Convenzione che verrà diramato ai Comuni interessati.
Da ultimo, è stato fatto presente che in virtù del vigente quadro normativo, laddove tali strumenti non dovessero essere sufficienti ad assicurare l’accoglienza dei profughi giunti sul nostro territorio, anche solo in transito, potrà subentrare la Protezione civile regionale, in via sussidiaria, con l’attivazione di ulteriori apposite strutture.
Particolare attenzione è stata dedicata al tema dei bambini che giungono senza parenti, fenomeno che sarà monitorato con particolare scrupolo.
A tal fine sarà avviata un’attività di sensibilizzazione dei Sindaci e, anche per il loro tramite, delle associazioni che si sono adoperate per portare in salvo i bambini, affinché segnalino la presenza degli stessi al Tribunale dei minori per la nomina di un tutore legale e per le valutazioni circa la necessità di ospitarli in strutture protette o presso famiglie verificate per il tempo necessario, per poi ricongiungersi, appena possibile, con le famiglie rimaste in Ucraina.
L’incontro ha visto particolarmente partecipi i Sindaci, che hanno posto domande e ricevuto chiarimenti in merito alle concrete modalità utilizzo degli strumenti esaminati. In relazione alle disponibilità di strutture e alle specifiche situazioni locali comunicate saranno promossi, nei prossimi giorni, appositi incontri operativi da tenersi in forma ristretta.
“Sono sicura – ha sottolineato il Prefetto – che sui diversi aspetti affrontati nell’incontro di oggi e sulle diverse iniziative da mettere in campo, vi sarà la massima attenzione e collaborazione di tutti gli attori coinvolti”.
“Siamo di fronte a un flusso di persone diversificato, non programmato e non programmabile”, ha proseguito il Prefetto. “Dobbiamo operare avendo sempre ben chiaro cosa stanno vivendo le donne e i bambini ucraini: lo spaesamento e la paura. L’ampia ed appassionata partecipazione a questo incontro e la grande sinergia istituzionale registrata, devono rappresentare i capisaldi di questo impegno comune per aiutare i cittadini ucraini in fuga dalla guerra”.