#SISPRINT IN TOUR A Campobasso l’iniziativa di presentazione dei Report di analisi economica per progettare gli interventi di sviluppo

23 Ottobre 2018 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 23 ott. L’analisi ha suscitato vivo interesse tra tutti i partecipanti alla tavola rotonda appartenenti al partenariato economico-sociale-istituzionale e che hanno avuto modo di esprimere le proprie riflessioni iniziali sulla tematica della progettazione europea e sui dati presentati. Un’analisi completa quella fornita dal Report regionale, in grado di evidenziare i punti di forza e di debolezza del Molise in ambito socioeconomico. Il quadro che ne emerge è un quadro a tinte piuttosto fosche, in gran parte dovuto alle ridotte dimensioni regionali e al depauperamento del tessuto sociale dovuto ai forti movimenti migratori della popolazione residente. Per quanto riguarda il tessuto produttivo, siamo in effetti la regione con il più alto tasso di imprenditorialità: quasi 12 imprese ogni cento abitanti, eppure su tale dato incide il calo demografico della popolazione molisana. La crescita delle società di capitali è marcata, attestandosi quasi al 35%, e ci consente di ridurre in maniera importante la forbice rispetto alla situazione nazionale. Dato positivo da monitorare e incentivare, in quanto la presenza di società di capitali testimonia una certa maturità e consolidamento del sistema produttivo e tale tipologia di imprese è considerata quella in grado di produrre maggior ricchezza. Situazione relativamente rosea anche per la nascita di Start up innovative presenti in Regione: con un numero di 41 imprese, ci collochiamo su valori molto vicini alla media nazionale e superiori a quella del mezzogiorno in rapporto alla popolazione residente. Gli aspetti più critici sono relativi al grado di internazionalizzazione e al turismo, evidenziando in definitiva che quella molisana è un’economia chiusa.
I flussi commerciali sono prevalentemente orientati al mercato interno e di prossimità, mentre quelli con l’estero (import ed export), rapportati alla ricchezza prodotta in regione, nel 2017, si attestano al 17,4% (Italia 55,2%; Sud e Isole 27,8%), in crescita rispetto al 13,5% del 2012. Il turismo evidenzia una marcata flessione delle presenze nel periodo tra il 2012 e il 2016 (-14,8%), mentre il dato nazionale e quello della ripartizione territoriale hanno mostrato una crescita. Una spia della modesta attrattività regionale, testimoniata da un indice di utilizzazione dei posti letto pari a meno della metà della media nazionale. I dati evidenziati sono certamente influenzati dai flussi demografici: la popolazione regionale diminuisce a ritmi non moderati, soprattutto a causa dei flussi di emigrazioni.
Inoltre, a fronte di un indice di vecchiaia tra i più elevati d’Italia, il tasso di fecondità è modesto, mentre quello di mortalità è consistente. Il frutto di questa condizione socio-economica è un PIL ancora al 71% rispetto a quello medio nazionale, mentre la quota di famiglie in stato di povertà relativa è superiore alla media italiana di 71,7 punti percentuali, delineando un quadro sociodemografico in forte depauperamento, a scapito del sistema produttivo stesso.