Riciclaggio di rifiuti con l’inserimento lavorativo di persone disaggiate 'Centro di riuso' progetto promosso dal comune di Termoli con la collaborazione con il Centro di Salute Mentale

12 Aprile 2019 0 Di

(PressMoliLaz) Termoli, 12 apr. E’ stato presentato questa mattina il progetto del Centro di Riuso, il primo centro di riuso di Termoli che sarà sito in via Arti e Mestieri e avrà un obiettivo etico: da un lato servirà come progetto start up per il reinserimento lavorativo di persone con disabilità, dall’altro avrà una valenza ecologica e ambientale perché servirà a riciclare i rifiuti RAE. A presentare il progetto questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Comune è stato il sindaco Angelo Sbrocca affiancato dal dott. Angelo Malinconico, l’assistente sociale Valentina Ba-rone della cooperativa ‘Il Mosaico’, la presidente della cooperativa Carmela Bagnoli, il referente per il partner privato Accord Phoenix dott. Bonanno, per la Rieco il responsabile dell’area Termoli Daniele Di Tonno e la responsabile della comunicazione Ivana Cappella.
Nel centro di riuso inizialmente troveranno impiego 4 unità lavorative impegnate a selezionare il materiale RAE in arrivo; una parte varrà ritirato dalla Accord Phoenix, azienda leader in Europa che annualmente lavora 60mila tonnellate di rifiuto Rae, un’altra parte sarà inserita nel mercato del baratto che si instaurerà all’interno del centro di riuso.
Il primo cittadino Angelo Sbrocca si è dichiarato soddisfatto di questa importante start up: “Sono orgoglioso di questo progetto perché ha valenza ambientale ai fini dell’economia circolare per i rifiuti di Termoli, ha una finalità sociale perché favorisce l’integrazione ai fini terapeutici, delle persone diversamente abili e ha anche una valenza economica perché crea economie all’interno del settore di un rifiuto che altrimenti non avrebbe grande possibilità di riutilizzo quale il RAE”.
Il dott. Angelo Malinconico ha sottolineato che: “Il concetto di inserimento lavorativo è complesso e risente fortemente della capacità di costruire reti, oggi siamo di fronte ad un esempio virtuoso di una rete formata da un ente pubblico come la Regione che finanzia e il Comune che da vita al progetto, poi c’è un partner privato come la Accord Phoenix di comprovata capacità nel Sociale e infine il ‘cappello’ del Centro Salute Mentale.