Sostegno per interventi di restauro per il patrimonio culturale e artistico del Comune di Frosolone In occasione delle Celebrazioni del 25 aprile, il Sindaco di Frosolone, Giovanni Cardegna, si appella a operatori economici e cittadini

25 Aprile 2019 0 Di

(PressMoliLaz) Frosolone, 25 apr. Il Sindaco di Frosolone Giovanni Cardegna lancia un appello agli imprenditori, professionisti e a tutti i cittadini frosolonesi interessati, affinché colgano quest’anno l’opportunità di dare un concreto sostegno alla salvaguardia del patrimonio culturale ed artistico del Comune. Il Comune di Frosolone ha inteso cogliere l’opportunità offerta dal Decreto Legge 83/2014 (convertito nella Legge n. 106/2014) noto come “Art Bonus” che ha istituito un credito di imposta per coloro che vogliono sostenere i beni culturali e architettonici. Inizialmente il regime fiscale agevolato fu pensato per il triennio 2014-2016, ma è stato reso permanente con la Legge Stabilità 2016, riconoscendo un’agevolazione fiscale massima del 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.
Siamo consapevoli, ha affermato il Sindaco Giovanni Cardegna, che il patrimonio dei beni culturali rappresenta un’importante risorsa da salvaguardare, sostenere e incentivare anche in considerazione del fatto che esso crea un senso di appartenenza e promuove valori comuni. Ecco perché abbiamo deliberato in Giunta Comunale di sollecitare i cittadini –
siano essi persone fisiche, enti non commerciali e soggetti titolari di reddito di impresa – ad utilizzare il beneficio fiscale agevolato del credito di imposta a sostegno della cultura. Abbiamo voluto cogliere tale opportunità legislativa, ha sottolineato il Sindaco Cardegna, in considerazione del fatto che la progressiva riduzione delle risorse finanziarie a disposizione degli Enti locali rende sempre più difficile garantire la tutela, la manutenzione e la gestione quotidiana sia del patrimonio comunale sia del patrimonio culturale cittadino che spesso richiede, per la sua cura, il ricorso a competenze e professionalità specifiche. Aderendo al disposto legislativo abbiamo ritenuto di destinare intanto i proventi derivanti
dalle erogazioni liberali, ha affermato il Sindaco Giovanni Cardegna, al Progetto di Restauro della Fontana dell’Immacolata/Fonte Grossa, della Croce Stazionaria di Largo Vittoria, e delle Fontane storiche disseminate nel territorio comunale. In futuro si potrebbero destinare le erogazioni liberali anche al restauro delle nostre belle Chiese.
Per quanto attiene alle modalità per l’effettuazione delle donazioni ai soggetti beneficiari e agli altri aspetti “tecnici”, si fa riferimento alla scheda pubblicata in questa pagina. In ogni caso i Cittadini interessati potranno cliccare, non appena sarà attivato, il link “Art Bonus” Comune di Frosolone sul sito www.comune.frosolone.is.it oppure il sito www.artbonus.gov.it.

PICCOLA GUIDA PER IL CREDITO D’IMPOSTA “ART BONUS”.

Gli interventi finanziati che rientrano nel credito di imposta dell’Art Bonus:
• manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
• sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (es. musei,
biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, delle fondazioni
lirico-sinfoniche, dei teatri;
• realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, di enti o
istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello
spettacolo;
• sostegno diretto ai concessionari o affidatari dei bene oggetto di manutenzione,
protezione e restauro;
• gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali di interesse
religioso, presenti nei Comuni colpiti dagli eventi sismici, anche appartenenti ad enti ed
istituzioni della Chiesa cattolica o di altre confessioni religiose.

Art Bonus: soggetti beneficiari e come effettuare la donazione.

Il credito di imposta per l’Art Bonus è riconosciuto a:
• persone fisiche (dipendenti, pensionati, titolari di reddito da lavoro autonomo etc.);
• enti che non svolgono attività di impresa (enti non commerciali, società semplici);
• titolari di reddito di impresa (imprenditori individuali, enti che svolgono attività
commerciale, stabili organizzazioni).
Per la necessità di rendere tracciabili le erogazioni liberali, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito
che esse devono essere effettuate avvalendosi esclusivamente di uno dei seguenti sistemi di
pagamento:
• tramite banca (bonifico);
• tramite ufficio postale (versamento su conto corrente intestato al beneficiario);
• mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del DLgs. 241/97, cioè
mediante carte di debito, di credito e prepagate, assegni bancari e circolari.
Art Bonus: limiti di spettanza e codice tributo F24
Il credito d’imposta spetta nella misura del 65% delle erogazioni liberali effettuate.
In relazione alla natura del soggetto, sono previsti limiti massimi differenziati di spettanza del
credito d’imposta.
In particolare:
• per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti,
pensionati, professionisti), il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito
imponibile;
• per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non
commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece
riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.
Il credito d’imposta maturato deve essere comunque ripartito in tre quote annuali di pari
importo.
Utilizzo in compensazione con modello F24
Per i soggetti titolari di reddito d’impresa il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione mediante il modello F24, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 241/97 a scomputo dei versamenti dovuti. L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 116/E del 17 dicembre 2014 ha istituito il codice tributo “6842” con cui è possibile compensare, tramite modello F24, il credito di imposta Art Bonus. Le persone fisiche e gli enti che non esercitano attività commerciali, invece, riportano il credito d’imposta nella dichiarazione dei redditi. Tali soggetti iniziano a fruire della prima quota annuale del credito d’imposta (nella misura di un terzo dell’importo maturato) nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in cui è stata effettuata l’erogazione liberale, ai fini del versamento delle imposte sui redditi: la quota annuale non utilizzata può essere riportata in avanti nelle dichiarazioni dei periodi d’imposta successivi, senza alcun limite temporale.