Mamme e figlie ucraine accolte in Questura a Campobasso

13 Marzo 2022 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 13 mar 22 Nello scenario dell’emergenza che ha colpito la popolazione ucraina e delle connesse esigenze di accoglienza dei profughi, anche l’Ufficio Immigrazione della Questura di Campobasso sta ponendo in atto tutte le procedure finalizzate alla regolarizzazione dei cittadini ucraini giunti in questa provincia e accolti presso familiari, strutture di accoglienza o singoli privati che volontariamente si sono resi disponibili per ospitarli. Nella mattinata odierna è stata ricevuta con grande emozione da parte del personale dell’Ufficio Immigrazione della Questura la prima mamma ucraina con la propria figlioletta di appena 4 anni che si è recata presso gli uffici di via Tiberio per dare inizio all’iter procedurale che consentirà  loro di ottenere in breve tempo il  rilascio del permesso di soggiorno per “Protezione temporanea emergenza Ucraina” (art. 20 TUI).

La donna e la sua bambina sono attualmente ospiti di una famiglia in un Comune della provincia di Campobasso che volontariamente le ha accolte presso la propria abitazione.

Il Questore Giancarlo CONTICCHIO ha voluto incontrare personalmente mamma e figlia, per dar loro il proprio benvenuto negli Uffici della Polizia di Stato e per consegnare alla bambina un piccolo dono.

Al momento sono 66 i profughi ucraini presenti in provincia e ospitati presso privati cittadini, dei quali i primi 3 sono stati già trattati dall’Ufficio Immigrazione in quanto richiedenti protezione internazionale ovvero protezione temporanea.

Anche sul sito istituzionale della Questura di Campobasso è  presente una brochure informativa, elaborata dal Ministero dell’Interno d’intesa con il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Ministero della Salute, tradotta anche in inglese ed in lingua ucraina e russa, e rivolta ai cittadini ucraini e ed a quelli di Paesi terzi provenienti dall’Ucraina. L’opuscolo contiene tutte le notizie utili per consentire la regolare permanenza sul nostro territorio nazionale, sia dal punto di vista del soggiorno che per gli aspetti sanitari e logistici.