Ricordo dello zampognaro Ciallella di Castelnuovo al Volturno,ovvero “il Re” di Trinità dei Monti che si esibiva a Roma nei periodi natalizi

21 Dicembre 2022 0 Di

(PressMoliLaz.) Castelnuovo al Volturno (Is) 21 Dic. 22  Non è più tra noi, ma il suo ricordo resta sempre piacevole. Trattasi di Mingo Ciallella zampognaro (e non solo) di Castelnuovo al Volturno, accattivante paese Mainardico molisano da dove il nostro “armato” della sua inseparabile zampogna ed assieme ad un compaesano virtuoso della ciaramella partiva in treno o pullman alla volta di Roma ai primi di dicembre per restarvi mesi ben oltre il Natale, intrattenendo la gente in strada coi loro suoni e canti tipici del periodo, raccogliendo le libere offerte della gente. Si posizionavano Mingo e compaesano lungo la tipica e storica scalinata di Trinità dei Monti, ricolma di gente che ben volentieri offriva qualcosa in lire per ricambiare il piacere di quanto ascoltava. E Mingo, cortese per natura, ringraziava con sorrisi ed inchini, continuando a suonare, a cantare ed a raccogliere le offerte nel contenitore metallico che l’ingegnoso uomo delle Mainardi aveva fissato con un filo di ferro dinanzi alla propria zampogna in modo da non smettere di suonare, intrattenere e cantare mentre arrivavano le offerte. Il suo “campo di battaglia” come detto Trinità dei Monti ed in particolare il disimpegno a metà scalinata, dove di solito Mingo ed amico stazionavano per ore, giornate non stop.

Roma Trinità dei Monti

 Ed esattamente lì incontrò entrambi il cronista, colpito da abilità, tranquillità e savoir-faire dell”uomo. “‘Arriviamo a fine novembre per la novena dell’Immacolata- spiegarono Mingo e collega d’avventura in un racconto rimasto indelebile – alloggiamo in una pensione nei pressi della stazione Termini, ci serviamo di trattorie in zona e trascorriamo le giornate a suonare zampogna e ciaramella, cantando le canzoni tipiche del periodo natalizio per la gioia di piccoli e grandi. La gente ci accoglie ogni volta con ampi favori e tanto ci gratifica. Abbiamo stabilito Trinità dei Monti come nostra sede lavorativa dove suonare, cantare ed intrattenere, vestendo gli abiti tipici degli zampognari molisani che tanto attirano”. Le vostre famiglie a Castelnuovo al Volturno vi aspettano per il rientro ? “Certo, anche perché portiamo i soldi delle offerte con cui vivere nei mesi successivi mandando figli e nipoti a scuola”. Solo la zampogna per il sostentamento dei tuoi ? “No, anche altro necessariamente. Dall’estate fitto i prati Mainardici a pastori ed allevatori pugliesi che arrivano coi loro animali per trovare da noi cibo per mucche, pecore, capre ect.

Così facendo si tira avanti e la famiglia campa bene.” Ingegnosità quindi nei tempi trascorsi per tirar fuori dalle Mainardi molisane il necessario per vivere, ma Mingo giusta la sua natura di uomo cui piaceva e sapeva vivere, riusciva ad andare oltre, trovando cioè il momento giusto per se stesso. “Finiti i vari impegni e mentre le mandrie pugliesi pascolavano soddisfatte sui prati molisani, trovavo modo di salire su qualche nave di crociera ed andare in giro per il mondo a conoscere gente ed ambienti nuovi. Non facevo mancare nulla ai miei, mi divertivo ed al rientro, passato qualche mese con gli amici a Castelnuovo a raccontare e ricordare dinanzi ad un fiasco di rosso frizzante, ad una pezza di pecorino e ad una pagnotta di pane casareccio, eravamo pronti io e l’amico che faceva “parlare” la ciaramella tanto era bravo a risalire lungo Trinità dei Monti, certi dell’accoglienza della gente e della loro generosità”. Si un vero Re, Mingo Ciallella nella Capitale dei decenni andati, con la semplicità e la saggezza proprie della gente molisana.