La Carta Storica della Provincia Monastica Sancti Angeli di Puglia e Molise esposta al Convento dei Cappuccini di Venafro Una preziosa miniera di notizie, natura, religione ed ambiente
21 Febbraio 2023(PressMoliLaz.) Venafro,21 Feb. 23 Imbattersi in un testo storico, in una gigantografia di realtà pregresse, in un qualcosa che attesta vita e mentalità dei tempi trascorsi è sempre assai interessante, potendovi ricavare notizie ed informazioni altrimenti introvabili. E’ il passato e la sua storia che di colpo tornano di attualità, assieme ad interessanti citazioni. Parimenti emergono espressioni e nomi particolari che restano impressi.
E’ quanto capita fermandosi ad ammirare all’ingresso del Convento Francescano di Venafro, periferia est della città e sito religioso attiguo alla Basilica di San Nicandro, Patrono di Venafro e Protettore della Diocesi d’Isernia/Venafro, la gigantografia fotografica dei tempi trascorsi che ritrae il meridione della penisola italiana ed in particolare la storica “Provincia Monastica Sancti Angeli” dei Frati Cappuccini di Puglia e Molise, oggi Provincia Monastica di Sant’Angelo e San Padre Pio. Una mappa territoriale di tale ordine monastico -un tempo ricco di migliaia di religiosi soprattutto italiani, attualmente numericamente più contenuto e con tanti frati extraeuropei – che é una miniera di informazioni, citazioni, nomi e disegni ambientali particolarissimi e tali da leggere ed ammirare con vero interesse.
Osserviamo allora da vicino tale mappa territoriale, sapientemente colorata, ricca di monti, fiumi e luoghi religiosi e partendo dai confini della citata Provincia Monastica Cappuccina del meridione d’Italia. Ad est “Adriaticum Mare”, a sud est “Apulia Mare”, ad ovest “Provincie Neapolitane” e “Pars Maris Tyrrheni”. Dopodiché “incamminiamoci” idealmente lungo la storica carta geografica, incontrando località ed ambienti molisani citati e descritti secondo antica usanza espressiva dell’Ordine Monacale in tema. Ecco Venafro, quindi Sernia, poi Frosolone, Agnone, Bojano e M. Matese, Trivento, Capobasso, Guglionisi, Miterno ed altri ancora. Il tutto arricchito da orografia e disegni di monti grandi, piccoli e numerosi, a seconda evidentemente della loro altezza naturale.
Vi si riscontra altresì la puntuale raffigurazione di chiese, basiliche, conventi e siti religiosi, data la finalità della stessa carta topografica. Né mancano, per dare l’idea precisa dell’ampiezza geografica di località ed ambienti raffigurati, il riferimento e la rappresentazione della “Millaria Italica communia” e della “Millaria Germanica communia”, evidentemente le misure territoriali in voga all’epoca della stesura della carta stessa. Un viaggio insolito e particolarissimo quindi nel meridione della Penisola, idealmente procedendo in compagnia dei Frati Cappuccini dell’attuale Provincia Monastica di Sant’Angelo e San Padre Pio, un tempo “Provincia Monastica Sancti Angeli”.