Cefaratti: “Incrementi tariffari deliberati da Molise Acque: sono legittimi?”
17 Maggio 2023
di Redazione
(PressMoliLaz) Campobasso, 17 mag 23 Il vicepresidente del Consiglio Regionale, Gianluca Cefaratti, ha presentato, ieri in Assise, un’interrogazione al presidente della Giunta per richiedere chiarimenti in merito alla Deliberazione numero 94 dello scorso 30 dicembre, del CdA dell’Azienda MOLISE ACQUE. Facciamo chiarezza, con la suddetta deliberazione avente ad oggetto: “Piano tariffario per il secondo periodo regolatorio 2016-2019 in applicazione del metodo tariffario idrico – Approvazione tariffe 2016-2017-2018-2019”, l’Azienda Speciale regionale MOLISE ACQUE ha provveduto ad approvare incrementi tariffari e relative nuove definizioni degli ambiti tariffari in forma retroattiva, essendo gli stessi riferiti alle annualità 2016, 2017, 2018 e 2019. Un atto, peraltro, avallato dall’Ente di Governo dell’Ambito Molise per il servizio idrico integrato, meglio noto come EGAM, che in data 1 dicembre 2021 ha autorizzato l’A.S.R. “Molise Acque” a dare corso agli aumenti tariffari, poi deliberati dal Cda di Molise Acque, per le annualità dal 2016 al 2019.
Il vicepresidente Cefaratti, nell’illustrare l’atto durante i lavori del Consiglio regionale, ha chiesto al presidente Toma di chiarire se l’atto possa essere ritenuto efficace e si è dichiarato sorpreso che relativamente ad un atto di una tale portata in termini economici per le casse comunali, e quindi dei cittadini molisani, ed in generale per tutte le utenze servite da Molise Acque, non si sia mai discusso con gli amministratori degli Enti locali in modo chiaro. Anche nelle riunioni che si sono organizzate in queste settimane per l’individuazione del soggetto giuridico a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato, per assolvere agli obblighi di legge impartiti dal Governo. “Da calcoli effettuati – il commento di Gianluca Cefaratti – tali aumenti, se confermati, incideranno sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino.
E’ facile immaginare che tali aumenti, imprevisti ed imprevedibili, andranno a minare ulteriormente gli asfittici bilanci comunali, che già saranno indeboliti dal caro bollette, di cui in questi giorni si “vedono” i primi deleteri effetti. Pur comprendendo che debbano necessariamente prevedersi degli aumenti, in considerazione che i canoni idrici applicati da Molise Acque sono fermi dal 2011 e che l’aumento dei costi energetici incide pesantemente sui bilanci della stessa azienda, l’auspicio è che gli stessi siano eventualmente applicati a partire dal 2022, consentendo in tal modo agli Enti locali – conclude il presidente di IV Commissione – di adeguare le tariffe di fornitura alle utenze”.
È arrivata puntuale conferma a quanto da me pubblicamente denunciato in tempi non sospetti sulla illegittimità delle delibere con le quali Molise Acque ed EGAM avevano stabilito un aumento RETROATTIVO delle tariffe idriche per il periodo compreso tra il 2016 e il 2019. Con una interrogazione urgente presentata in data 3 marzo 2022, infatti, chiedevo al Presidente della Giunta regionale “se e per quali motivi l’efficacia dell’aumento delle tariffe previsto dalla Deliberazione n. 94 del 30/12/2021 del CdA dell’Azienda Speciale Molise Acque possa essere retroattiva”.
Apprendo con soddisfazione che nella sentenza appena pubblicata, il TAR Molise ha accolto il ricorso presentato da 33 Comuni molisani difesi dall’avv. Salvatore Di Pardo che si opponeva a tali provvedimenti. Era palese e chiarissimo il principio su cui si basava il mio intervento e il TAR Molise lo ha sancito in modo evidente: “Gli aumenti non possono essere retroattivi”. Ed è andato oltre, individuando le responsabilità in maniera inequivocabile.
Il mancato aggiornamento delle tariffe da parte di EGAM nei tempi previsti e la relativa mancata tempestiva applicazione delle stesse da parte di Molise Acque, “sono dipesi esclusivamente dal comportamento inerte tenuto da tali enti nell’iter di approvazione, e non sono certo ascrivibili all’operato dei soggetti (gli utenti all’ingrosso e al dettaglio del servizio idrico) sui quali sono state fatte invece gravare le notevoli conseguenze economiche di tale inerzia.
Detti comportamenti inerti, pertanto, non potrebbero in alcun modo giustificare il notevole sacrificio economico che si vorrebbe imporre agli utenti del servizio idrico”. Nessuna responsabilità quindi da parte dei Comuni che, a seguito delle delibere in questione, non avrebbero potuto fare altro che, ribadiamo incolpevolmente, aumentare sensibilmente il canone dell’erogazione idrica ad esclusivo danno dei cittadini. Da calcoli effettuati, tali aumenti avrebbero inciso sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino. La sentenza del Tar Molise stabilisce inoltre che Molise Acque ed EGAM siano tenute al pagamento di lite in favore dei ricorrenti, da liquidare nella misura di Euro 3.000,00 da ripartire in parti uguali per ciascuno dei tre ricorsi