La storica Solfurea di Pozzilli è tutto un rudere abbandonatoi

11 Luglio 2023 0 Di

 

 

di Redazione

(PressMoliLaz) 11 lug 23 Nel periodo di caldo opprimente ed assillante che tanto infastidisce, il pensiero di tutti va ad un possibile momento di refrigerio per ritemprare corpo e mente. Se ne ha reale bisogno, per cui ci si ingegna a pensare per trovare e rimediare al caldo o in riva al mare, o lungo il fiume, o sulla sponda di un lago o in montagna per una salutare boccata d’aria fresca. Così come “si sognano” terme, nonchè moderni ed attrezzati complessi termali in cui stare e ritemprarsi. Un tempo, sino a tutti gli anni ’70, c’erano nel Molise dell’ovest lungo le rive fluviali del Volturno, territorio di Pozzilli, le storiche, naturali, spaziose ed accoglienti Terme di Agrippa, dal nome del patrizio dell’Antica Roma che le avrebbe frequentate per ricavarne vantaggi psico/fisici.

Erano comunemente detta “La Solfurea di Pozzilli” e a quei tempi tantissimi le frequentavano per nuotare e tuffarsi nell’adiacente e fresco Volturno, ma soprattutto per fruire appunto di quelle copiose e terapeutiche acque solfuree. A decine si immergevano, restandovi a lungo, nelle vasche solfuree naturali,  buche profonde uno/due metri su entrambe le sponde fluviali, ossia quella campana e l’altra molisana, per fruire dei vantaggi del massaggio naturale solfureo. Ne godeva tantissimo l’epidermide, scomparivano del tutto bollicine ed impurità della pelle che tornava magicamente e meravigliosamente liscia, addirittura ringiovanendo ! Quindi le salutari bevute di acqua solfurea, non importa se … maleodorante. Se ne beveva tantissimo per pulire gli organi interni ed il corpo ne traeva grossi giovamenti. In molti se ne approvvigionavano riempiendo bottiglie e portandosene a casa per proseguire con le terapie settimanali domestiche.

Vantaggi quindi a 360° e la soddisfazione era unanime, così come era bello e piacevole frequentare quei luoghi naturali per la frescura e i riscontri terapeutici, sito raggiunto in estate da tanti ambosessi in bici, moto o altro mezzo di fortuna. Poi però l’uomo moderno adocchiò il tutto e fu … l’inizio della fine, purtroppo ! Un imprenditore edile campano acquistò l’area per realizzarvi un moderno complesso termale con albergo, piscine, negozi, locale di ristorazione, aree verdi e spazi per il tempo libero . Eseguì gran parte di tali interventi e sembrava l’inizio di una nuova era per le storiche Terme di Agrippa o Solfurea di Pozzilli, con positivi riscontri economici, imprenditoriali e lavorativi. Quando però il tutto era sul trampolino di lancio pronto per il decollo, ecco la brutta novità : la graduale scomparsa dell’acqua solfurea ! Evidentemente, si ipotizzò all’epoca, nell’eseguire scavi, lavori ect. era stata intaccata la falda acquifera solfurea, che prese probabilmente altre strade, abbandonando seduta stante la Solfurea di Pozzilli.

Per la bellissima area naturale fu una mazzata tremenda in quanto, scomparso il flusso solfureo naturale, scomparve anche la gente ! Nessuna frequentazione più ! Piscine, terme, albergo, negozi, fonte solfurea ect. man mano deserte e non frequentate, col conseguente abbandono completo dell’area ! Gl’investimenti operati                non fruttarono alcunché e le Terme di Agrippa caddero nel totale abbandono, mentre vandali ed altri “soggetti” distrussero e fecero man bassa di tutto quanto fu possibile prendere e portar via ! Oggi in effetti, mentre la vegetazione naturale ha letteralmente assalito l’area coprendo e nascondendo alla vista gran parte delle strutture realizzate, la storica Solfurea di Pozzilli risulta un enorme ed impossibile rudere, privato sia della risorsa principale -l’acqua solfurea appunto- e sia delle strutture realizzatevi nel corso del recente passato ! Volete provare ugualmente a                recarvisi per constatare se il flusso solfureo è ricomparso in superficie, tornando a riempire le vasche naturali, cioè le buche su entrambe le sponde fluviali ? Impresa difficile, anzi impossibile addirittura, data l’erba altissima, la vegetazione assai folta e gli alberi che ricoprono il tutto

. E poi c’è, giusto all’ingresso, tanto di barriera di ferro e materiale a terra ad ostruire ed impedire l’accesso, ricordando appunto che trattasi di proprietà privata. Che fare ? Girarsi, andar via ed abbandonare ogni cosa ? No, non appare cosa utile e socialmente costruttiva ! Dal che l’invito alle istituzioni pubbliche del territorio di adoperarsi per individuare la soluzione a siffatto abbandono. Ne sorriderebbe lo stesso … Agrippa nel constatare che l’uomo moderno è tornato a fruire in maniera intelligente della risorsa naturale, l’acqua solfurea per l’esattezza, da lui e dagli antichi tanto apprezzata prima che i tempi nuovi attuali mandassero ogni cosa alla colpevole rovina ! Si riuscirà a sanare la Solfurea di Pozzilli ? Sarà un grande giorno, quando e se tanto avverrà !