Acqua sorgiva e corrente venafrana finalmente da utilizzare senza disperderla

1 Settembre 2023 0 Di

 

 

di Redazione

(PressMoliLaz) Venafro (IS), 01 set 23 Venafro è notoriamente ricca d’acqua sorgiva e corrente. La conferma arriva anche dal prelievo decenni addietro di abbondanti risorse idriche locali -diversi litri/secondo !- per trasferirle in Campania e soddisfare le esigenze di quella terra e di quelle genti. Ma anche -e veniamo all’attualità- dalla presenza principalmente al rione Ciaraffella -notoriamente la zona urbana delle acque- di fontane pubbliche, delle storiche Quattro Cannelle e del tipico laghetto in cui si specchia la Palazzina Liberty, struttura sino a poco dopo la metà del secolo scorso sede della SME (Società Meridionale Elettrica) per la produzione di energia idroelettrica. Insomma tant’acqua da sempre nella storia e nel sottosuolo della città, tanto che addirittura molti individuano nel nome stesso di Venafro la presenza della “VENA” acquifera ! Bene ! Solo che siffatto patrimonio naturale scorre via tantissimo ed abbondante h 24 senza che alcuno –privati o enti pubblici- provvedano ad utilizzarlo.

In effetti oltre all’acqua del sottosuolo venafrano che affluisce nel laghetto, che alimenta il sottostante lavatoio comunale e che dà poi il via al fiume San Bartolomeo che esattamente a Venafro nasce, risorsa consistente e che passa e corre via quasi inosservata, risalta invece  tantissimo l’abbondante quantità idrica che fuoriesce sempre dal sottosuolo cittadino, spunta da sotto l’arco a lato di Via Latina poco prima delle Quattro Cannelle e s’incanala copiosissima in un canaletto di pietre lungo la Liberty per andarsi a tuffare nel citato lavatoio comunale sottostante e sparire via ! E’ tutto nella norma ? E’ così che deve andare ?

Non è possibile alcun utilizzo di siffatta preziosa risorsa naturale? Un’unica riflessione conclusiva. I nostri predecessori, nient’affatto stupidi e sprovveduti !, non la mandavano inutilmente via e a cuor leggero l’acqua sorgiva venafrana, ma sul finire del secondo millennio la utilizzavano per produrre energia idroelettrica attraverso la predetta SME ! Ad inizio terzo millennio –anche se ad onor del vero stando alla storia venafrana in loco si sta vivendo il quarto  millennio- perché non dedicarsi all’utilizzo sfruttamento innovativo ed intelligente di tanta risorsa naturale -leggi l’acqua sorgiva venafrana- piuttosto che mandarla via a cuor leggero ?