Pizzone: riunione chiusa al pubblico sul mega progetto Enel. Cosa volete nascondere alla popolazione ? Una vicenda sempre piu’ opaca Il doppio petto della giunta regionale delle destre

6 Dicembre 2023 0 Di

 

 

(PressMoliLaz) Pizzone (IS), 06 dic 23 Al Comune di Pizzone incontro tra giunta comunale ed Enel sempre per premere sulla realizzazione della impattante centrale “Pizzone II” ancorché con asseriti ridimensionamenti che non mutano la sostanza dello scempio delle Mainarde.

Stavolta però la vicenda si è fatta più oscura: ha infatti destato molti sospetti  la chiusura al pubblico e dunque agli esponenti del Coordinamento NO PIZZONE II, disposta dal sindaco di Pizzone, decisione combinata con non meglio specificate “contropartite”.

La casa comunale invero non può essere gestita come una cosa privata e quando si discute di questioni di tale rilievo collettivo deve essere aperta, perché il territorio è un bene collettivo, non è né dei gestori comunali né tantomeno dell’Enel.

Si profila dunque una svendita del territorio, cioè uno scambio tra lo scempio, che ipoteca le future generazioni con questo progetto, con cosa ?

Il copione non è nuovo: forme di pressione su qualche piatto di lenticchie oggi per preparare l’ulteriore peggioramento delle prospettive, minando alla base la vocazione naturalistica ed archeologica dell’area, fermo restando che la tutela di questi beni collettivi prescinde da agni altra questione.

Qualcuno deve ricordare a costoro che il Comune

E insorge la questione democratica: mettere alla porta abitanti e coordinamento,  rivolgersi ai carabinieri per allontanare il giornalista senza rispondere alle domande da parte del sindaco,  dichiarare che i manifestanti sono un fastidio, è tipica subcultura che considera il dissenso e la stessa elementare espressione democratica un ostacolo da eliminare, in linea col governo post fascista di Meloni e Salvini.

Né è nuova la recita a soggetto degli assessori regionali delle destre:” lasciamo decidere i comuni” ben sapendo che i sindaci di Pizzone e Castel San Vincenzo fanno riferimento alla loro area di destra e quindi alla fine devono allinearsi all’Enel come traspare dalla condotta degli assessori regionali.

Intanto la mobilitazione continua, sapendo che solo un risveglio della coscienza popolare e la sua lotta potrà fermare lo scempio delle Mainarde,  e non solo della popolazione della Valle del Volturno ma di tutte le altre località a partire da quelle del Molise intero, perché quell’area pregiata è patrimonio di tutti.

Partito Comunista dei Lavoratori

sezione Molise