Tavolo permanente a Palazzo Moffa per discutere sull’emergenza sanitaria

18 Marzo 2020 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 18 mar. Si è riunito, in video conferenza, il Tavolo permanente sull’emergenza Coronavirus, insediato presso la Presidenza del Consiglio regionale. Ha presieduto e moderato l’incontro il Vice Presidente dell’Assemblea, Gianluca Cefaratti, che ha anche introdotto i lavori. Presenti all’incontro: il Presidente della Giunta regionale, Donato Toma, il Sottosegretario alla Presidenza, Quintino Pallante, il Direttore Generale dell’ASREM, Demetrio Florenzano, il Direttore del IV Dipartimento della Regione, Manuel Brasiello e il Direttore del Servizio di Protezione Civile regionale, Alberata De Lisio. Tutti hanno svolto una lunga e approfondita relazione sull’attività posta in essere dalle rispettive strutture per la gestione dell’emergenza e per il contenimento del rischio contagio in Molise. Gli stessi hanno risposto anche alle tante e dettagliate domande rivolte dai Consiglieri regionali, che hanno voluto esprimere anche dei suggerimenti e delle proposte. Introducendo i lavori il Presidente Toma ha dato notizia di aver formalizzato la nomina del Direttore regionale della Salute, Lolita Gallo, a referente sanitario regionale per i contatti con gli omologhi nazionali del Ministero della salute e del Dipartimento di Protezione Civile. Il Presidente ha quindi ricordato la recente emanazione delle sue ordinanze: n. 4, sulla riprogrammazione dei servizi minimi dei trasporti; n. 5, sul ritiro dei farmaci per consentire la consegna degli stessi anche ai volontari; n. 6, sugli autotrasportatori che sono stati esonerati dalle quarantena, ma che devono necessariamente indossare appena usciti di casa i dispositivi protettivi individuali; n. 7, sugli elenchi da fornire a alle prefetture relativi ai dipendenti delle ditte che effettuano trasporti di merci di prima necessità per consentire agli organi di polizia di controllarne i movimenti. Toma ha informato i Consiglieri di aver costituito e insediato l’Unità di crisi regionale, costituita dallo stesso Presidente della Giunta, che la presiede, dal Sottosegretario alla Presidenza, dai Prefetti di Campobasso e Isernia, dai due Presidenti di Provincia, da un rappresentante dell’ANCI Molise, dai presidenti degli Ordini dei Medici di Cb e IS, dal Direttore generale e dal Direttore Sanitario dell’ASREM, dal Direttore generale alla Salute, dal Direttore del IV Dipartimento regionale, dal Direttore della Protezione Civile regionale e dal Commissario per il rientro dal deficit sanitario. Parteciperanno alle riunioni dell’Unità di crisi anche esperti che di volta in volta saranno invitati per fornire contributi su particolari aspetti in discussione. L’Unità di crisi, è stato rilevato, è chiamata a sopraintendere a tutta la gestione e la programmazione della rete sanitaria operante in Molise. Come pure Toma ha voluto annunciare che il Direttore del IV Dipartimento regionale Brasiello, è stato da lui nominato anche referente unico regionale, per i contatti con il Commissario unico nazionale per gli acquisti, Arcuri. L’Unità di crisi ha anche deciso –ha ancora riferito il Presidente- di accentrare le informazioni ufficiali nelle figure del Presidente della Regione e del Direttore generale dell’ASREM, per evitare la diffusione di notizie non ufficiali e imprecise. Importante per Toma è poi la decisione dell’Unità di crisi di mettere a disposizione dell’ASREM tre unità, un informatico, un epidemiologo e di un ingegnere, provenienti dall’ARPA, che già stanno elaborando un modello di sviluppo probabilistico del virus sul territorio molisano sulla base delle esperienze riscontrate in altre regioni (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto). Si tratta solo di probabilità, stato specificato, la cui verifica totale o parziale dipende dai comportamenti sociali dei cittadini rispetto alle ordinanze e restrizioni emanate dalle autorità competenti.

Toma ha poi riferito di aver incontrato le strutture sanitarie private, sia di grande dimensione, Neuromed e Gemelli, sia quelle più piccole, ricevendo da loro disponibilità a collaborare in caso di necessità. Il dl in uscita, ha detto ancora il Presidente- dovrebbe dettare procedure precise e stringenti per il coinvolgimento dei privati. Coinvolgimento che, comunque –ha sottolineato-, avverrà solo nel caso in cui le strutture sanitarie pubbliche siano saturate. Della cosa lo stesso Presidente ha investito direttamente il Direttore regionale della Salute. Rispondendo poi alle sollecitazioni di vari Consiglieri circa le problematiche riscontrate da diverse categorie, artigiani, commercianti ecc. per la mancanza di liquidità, il Presidente ha riferito che alcune misure sono già incluse nel Dl in uscita e che altre potrebbero, come richiesto dalle regioni, essere previste in successivi provvedimenti. La Regione, purtroppo, non è competente per sospendere termini. Quando ha avuto spazi di azione, ha prontamente agito, vedi scadenze Finmolise e riprogrammazioni fondi comunitari lo ha fatto. E ancora, rispetto alle problematiche sollevate per i trasporti pubblici, Toma ha detto che in queste ore scade il termine fissato per le varie imprese per rimodulare il servizio. Verificheremo –ha dettoil lavoro fatto, e poi decideremo di conseguenza. Toma, comunque, ha tenuto a precisare che l’Unità di crisi sovraintende solamente la sicurezza sanitaria, per quel che concerne il controllo del territorio per il rispetto delle misure restrittive dei vari provvedimenti governativi e regionali sono competenti le Prefetture, i Sindaci e le polizie municipali. Il Presidente della Giunta, infine, ha accolto la sollecitazione di alcuni Consiglieri a verificare l’attivazione di un numero verde per un supporto psicologico alla popolazione che in questo momento vive condizioni emotive molto forti. Il Direttore dell’ASREM Florenzano, invece, ha rilevato che ad oggi: sono stati eseguiti 254 test, dei quali 234 erano negativi e 20 positivi; dalla giornata di ieri sono in terapia intensiva due pazienti provenienti da altre regioni; per tanto ci sono 5 pazienti in terapia intensiva, 4 in malattie infettive e 12 in isolamento domiciliare; questa notte si è registrato un altro decesso per coronavirus. Florenzano ha quindi illustrato i contenuti del Piano operativo messo a punto per gestire l’emergenza. Piano che -ha specificato- è comunque in continua evoluzione a seconda del mutare delle situazioni. Il Piano prevede fasi di livelli successivi. Per la gestione del Covid è stato individuato l’Hub regionale al Cardarelli di Campobasso, con posti di terapia intensiva e di malattie infettive. Nella prima prima fase, sono previsti un totale di 10 posti di rianimazione e 9 posti letto di malattie infettive. Per la seconda fase, invece, si prevede un innalzamento a 13 posti letto per terapia intensiva, con l’aggregazione di medicina di accettazione e di urgenza, e a 21 posti letto di malattie infettive, con l’accorpamento di urologia. Nella terza fase, poi, con l’accorpamento del blocco operatorio, i posti di terapia intensiva salgono a 19, mentre quelli di malattie infettive a 37, utilizzando tutto il 5° piano del Cardarelli. La quarta fase, in ultimo, quella di maggior gravità dell’emergenza, e prevede il coinvolgimento delle aziende spoke, in particolare Termoli ed Isernia, nonché delle private accreditate Neuromed e Gemelli. In quest’ultima fase, dovendo interessare le strutture spoke per il Covid, è previsto l’utilizzo, come sta già accadendo, degli stabilimenti sanitari di Larino e Venafro per la gestione di malati con necessità di livello assistenziale più basso, senza terapie intensive. Per quanto concerne il Piano assunzionale, il Direttore ha dato notizia che nella giornata di sabato è stato adottato un avviso per il reclutamento di 20 unità di anestesisti e 6 di malattie infettive. E’ stata poi attivata la procedure per stipulare contratti a tempo determinato. Si sta valutando anche un coinvolgimento all’interno dell’ospedale dei medici di specialistica ambulatoriale. In aggiunta è stata avviata anche un’interlocuzione con i medici in pensione per valutare un loro volontario rientro in servizio in caso di necessità. Per l’effettuazione dei tamponi, il DG ha evidenziato che si stanno seguendo le procedure ministeriali, con l’eccezione di Termoli, in quel caso, per salvaguardare il nosocomio e organizzare una sua riapertura veloce ma in sicurezza, si è fatto uno screening diverso. In proposito Florenzano ha dato anche notizia della riapertura, prevista per domani, dell’Ospedale San Timoteo di Termoli. Riapertura che avverrà in maniera contingentata a seconda di un’attenta verifica sul personale, con un graduale aumento di funzionalità. Oggi si sta montando la tenda per il pre triage ed è stato distribuito al personale il materiale di protezione. Florenzano ha voluto sottolineare il buon lavoro di contenimento del rischio contagio svolto nell’Ospedale bassomolisano, azione che ha portato non solo a ridurre la propagazione del virus, ma a riaprire al pubblico quel presidio così importante in questo particolare momento. Ciò in netta diversità a ciò che è accaduto all’ospedale di Ariano Irpino, e agli abitanti di quella cittadina, che hanno vissuto una situazione simile a quella di Termoli. Situazione che in quel caso pare essere un po’ degenerata tanto da arrivare nei giorni scorsi alla chiusura del nosocomio e alla messa in quarantena dell’intera cittadina. La cautela adottata per Termoli, ha sottolineato ancora Florenzano, era determinata dall’opportunità di mettere sotto controllo la struttura, quindi ad evitare il diffondersi del contagio, e in ultimo a superate velocemente le varie fasi per riaprire in sicurezza il presidio. Rispondendo alle domande dei Consiglieri il DG ha anche precisato che al memento sono operativi 50 ventilatori polmonari, compresi quelli delle sale operatorie. Per i posti letto di terapia intensiva è stata data l’autorizzazione ad aumentarli del 50%, quindi fino a 45, ma, come detto, nel Piano operativo, a seconda delle fasi in cui ci si può venire a trovare, sono previsti 19 a Campobasso, 14 a Isernia e 15 a Termoli. Circa la richiesta di utilizzo del farmaco anti artrite, Florenzano ha precisato che l’AIFA ha autorizzato la sperimentazione per 250 pazienti, e che comunque al momento il farmaco è impiegabile solo in caso di estrema gravità. Sollecitato poi sulle difficoltà riscontrate per le donazioni di sangue nella zona di Agnone e nel Basso Molise il Dg ha detto che, per Agnone è stato tutto sbloccato, per l’altro caso sollevato avrebbe compiuto gli approfondimenti opportuni. Ad ogni modo –ha detto- il percorso di donazione deve avvenire all’interno di standard di massima sicurezza, ci siamo rivolti primariamente ai donatori conosciuti e ufficializzati, proseguiremo con i vari protocolli necessari alle distinte condizioni riscontrate. Rispondendo poi sul controllo sanitario delle persone in domicilio controllato o in isolamento volontario, Florenzano ha riferito che nessuno verrà lasciato solo e che la struttura demandata, il Dipartimento di Prevenzione, come riferito dal Presidente Toma, è stata recentemente implementata di organico con tre nuove unità specializzate. Il Direttore del IV Dipartimento Brasiello ha illustrato quanto messo in atto in questi giorni per i dispositivi di protezione. In particolare ha detto, che sono state riservate le mascherine FFPP2 all’autorità sanitaria, per il resto è stato messo a punto un piano di distribuzione che prevede livelli a scendere di attenzione per: Protezione civile, Forze dell’ordine, trasporto pubblico locale, enti territoriali, commercio (ipermercati e supermercati), la grande distribuzione. Tra oggi e domani saranno fatte le consegne. Brasiello ha poi ricordato che le mascherine non vanno utilizzate per tutte le 24 ore, ma all’occorrenza, restando valida la misura del rispetto di una distanza minima di almeno un metro. Il Direttore ha quindi dato notizia dei contatti avuti con il Gruppo tessile Miroglio che per conto della Regione Piemonte sta mettendo a punto una fornitura importante di mascherine. Il Piemonte ha dato il proprio benestare al Molise per potersi inserire nella procedura già iniziata per mezzo di un apposito protocollo d’intesa al fine di ricevere una parte di quella fornitura. Intanto alcuni laboratori locali si sono riconvertiti e stanno producendo mascherine. A loro sono state indirizzate le varie richieste pervenute alla Protezione civile regionale dai privati. Il Direttore della Protezione civile regionale De Lisio, infine, ha riferito che l’Unità di crisi, in attuazione anche delle direttive nazionali, ha definito le fasce di priorità per la distribuzione delle mascherine ad uso civile, non sanitario. Distribuzione che sta avvenendo in queste ore, sia con la consegna per mezzo dei volontari al territorio, che con il ritiro, presso le strutture demandate della Protezione civile regionale, da parte degli aventi diritto. Si stanno poi diffondendo le istruzioni dell’Istituto Superiore di Sanità per la sanificazione delle mascherine riutilizzabili. Come pure la De Lisio ha ricordato come la rete del volontariato sta provvedendo a consegnare a domicilio provviste e farmaci alle persone più fragili che hanno difficoltà ad uscire. Un esempio di sostegno alla popolazione più debole è il soddisfacimento pronto, da parte della rete del volontariato, della richiesta pervenuta dall’associazione dei pazienti reumatici che ha evidenziato la necessità di ricevere farmaci quotidianamente. Il Tavolo permanente si è aggiornato ad una prossima riunione per seguire l’evolversi della situazione