“O si cambia o si chiude !”. L’inversione di voto dei pentastellati alle prossime elezioni regionali Intanto da Venafro c’è chi manifesta la volontà di non andare a votare stante le preoccupanti contrazioni nella sanità ospedaliera cittadina, un tempo sostenuta a spada tratta dai venafrani anche con consistenti lasciti finanziari testamentari

12 Aprile 2023 0 Di

 

 

di Antonio Atella

 

(PressMoliLaz) Venafro (IS); 12 apr 23 Un manifesto che ha tutte le sembianze di un perentorio ed inappellabile diktat, un ordine tassativo : “O si cambia o si chiude”! A scriverlo sui megamanifesti attaccati alla cartellonistica a lato delle maggiori strade molisane perché tutti leggano sono i cinque stelle molisani, opposizione del Consiglio Regionale del Molise. Un diktat che ovviamente viene giudicato in maniera assolutamente diversa e variata dalla pubblica opinione molisana. I cinque stelle della nostra regione invitano cioè perentoriamente gli elettori molisani chiamati al voto a fine giugno per rinnovare l’assemblea amministrativa regionale a cambiare mentalità e indirizzo di voto, spostandosi cioè da destra ossia dal quadro politico uscente a sinistra, dove i penta stellati sono situati come forza di opposizione per dare tutt’altra fisionomia e slancio all’azione politica molisana.

Una netta inversione di tendenza, quella auspicata e quasi “ordinata” col proprio diktat cartaceo dal movimento cinque stelle del Molise, altrimenti per la regione sarà … la chiusura ! Un ordine tassativo che i molisani da qui a due mesi ed oltre si apprestano ad ossequiare o meno ; si vedrà col responso dell’urna. Intanto è da segnalare da Venafro la forte protesta di molti per le contrazioni progressive nella sanità ospedaliera cittadina, dissenso che da quanto si legge sul web potrebbe concretizzarsi con l’astensione dal voto. Ecco il pensiero di protesta che circola e che riportiamo per dovere di cronaca : “Sarà perché sono invecchiato -attacca un venafrano, decisamente contrariato, meglio “incazzato di brutto”- ma continuo a rodermi per tutti gli scellerati provvedimenti che ci penalizzano sotto il profilo sanitario. Il venafrano è un popolo che ha sempre sottovalutato il peso del proprio voto, ma c’è sempre il tempo per rimediare. Alle prossime elezioni comunali e regionali dovremmo avanzare la nostra compatta protesta,”NO OSPEDALE DI VENAFRO, NO VOTO !”.

E’ incredibile che l’ospedale di Venafro (per la cui efficienza i venafrani dei decenni trascorsi in tutta convinzione e coscienza hanno sottoscritto consistenti lasciti finanziari testamentari allo stesso ente ospedaliero cittadino per la sua migliore funzionalità per la salvaguardia della salute dei residenti sul territorio, nonché altro denaro per comprare autoambulanza, motocarro ect. tant’è apposita iscrizione bronzea all’interno dell’attuale SS Rosario che ricorda e testimonia il tutto,ndr) che l’ospedale di Venafro -si scriveva- che abbraccia un territorio vastissimo anche oltre regione, è come se appartenesse ad un dio rispetto ad Agnone tanto per citare, non possedendo neppure più il pronto soccorso come stabilizzazione di possibili necessità mediche.

La ma famiglia e tanti altri, che conosco e che condividono il mio pensiero, alle prossime elezioni comunali e regionali riporteremo perciò sulla scheda la protesta “NO OSPEDALE DI VENAFRO, NO VOTO” ! Mi voglio augurare che il popolo di Venafro per una volta abbia il coraggio di cacciare i propri attributi !”. Protesta civile di peso quindi quella preannunciata. Resta da verificarne il seguito popolare da qui a due mesi e poco più. Chiudendo col voto regionale, da dire che a Venafro al momento poco se ne parla, essendo le attenzioni di tutti oggi rivolte prevalentemente alle elezioni comunali di fine maggio, per le quali le liste dei candidati vanno presentate entro le h 12.00 dell’imminente 15 aprile. Ma tanto ancora resta in alto mare, tra liste non complete di 16 nominativi ed incertezze varie. Quante saranno alla fine le liste che verranno presentate agli elettori venafrani perché rinnovino l’assemblea amministrativa di Palazzo Cimorelli ? Non più di due, è il pensiero dei più ! Ma a giorni si chiarirà finalmente … l’arcano !