Seduta monotematica del Consiglio regionale sull’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario

20 Febbraio 2024 0 Di

 

 

(PressMoliLaz) Campobasso, 20 Feb 24 Con la recente approvazione, in uno dei due rami del nostro Parlamento, il dibattito sui pro e i contro della realizzazione dell’Autonomii. Differenziata regionale, si fa sempre più complesso e intenso.
Se sarà approvato definitivamente il disegno di legge sull’autonomia differenziata” del ministro Calderoli, grazie alla clausola che l’operazione dovrà essere portata avanti “senza oneri aggiuntivi” per lo Stato (ovvero, a costo zero), ogni Regione dovrà arrangiarsi con i propri fondi con buona pace della Costituzione che — all’articolo 5 — prevede che i diritti sociali (sanità, istruzione, ecc) debbano essere uguali ed accessibili su tutto il territorio nazionale.
Si tratta dei Livelli Essenziali delle Prestazione (LEP) eppure previsti dall’articolo 117 del novellalo titolo V della Costituzione secondo il quale “la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali “.
In buona sostanza, con la modifica titolo V della Costituzione varata nel 2001, venne affidata allo Stato e alle regioni la competenza “concorrente” su una lunga serie di materie ma, a condizione che venissero “determinati i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale “.
Il ministro per gli Affari regionali Calderoli dice di voler dare attuazione a quanto previsto dal terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione ai sensi del quale — sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata — possono essere attribuite alle regioni a statuto ordinario, che ne facciano richiesta, forme e condizioni particolari di autonomia in 23 materie.
Si va dalla Salute all’Istruzione, dallo Sport all’Ambiente, passando per Energia, Trasporti, Cultura e Commercio Estero. Ed al tal fine, il disegno di legge “Autonomia differenziata” prevede la possibilità, da parte delle stesse regioni, di trattenere il gettito fiscale legato alle erogazioni dei servizi per l’utilizzo di quelle risorse sul proprio territorio.
Ma il disegno di Legge Calderoli non ha sciolto il suo nodo principale: le finzioni autonome dovrebbero essere attribuite solo dopo aver detenninato proprio i LEP, ovvero il livello minimo di servizi da rendere al cittadino in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale.