Nuova seduta del Consiglio regionale a Palazzo Moffa

17 Novembre 2021 0 Di

(PressMoliLaz) Campobasso, 17 nov 21 Si è riunito, presieduto dal Presidente Salvatore Micone, il Consiglio regionale che ha approvato all’unanimità la richiesta inserimento del Porto di Termoli all’interno dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, così come proposto dalla Giunta regionale. Il relatore del provvedimento, Aida Romagnuolo, nel presentare all’Aula la proposta ha ricordato come il porto di Termoli al momento non appartenga ad alcuna Autorità di sistema portuale. Romagnuolo ha altresì rilevato come in ragione della sua natura di porto di rilevanza economica regionale e in relazione ai dettami del Piano strategico per l’istituzione della ZES interregionale Adriatica, sia opportuno al più presto prevedere una collaborazione del Porto molisano con l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale.

Organismo con il quale è già stata attivata una avanzata interlocuzione finalizzata all’inserimento del Porto di Termoli all’interno di questa Autorità di sistema portuale, anche a completamento del percorso di avvicinamento alla ZES Adriatica, al suo riconoscimento ed alla sua valorizzazione futura. Sono quindi intervenuti il Consigliere Fontana e per la Giunta l’Assessore Niro.

 Il Presidente della Giunta regionale Donato Toma, ha quindi dato notizia all’Aula di un incontro tenutosi a Roma, presso il Ministero delle Politiche Agricole, con il Ministro Patuanelli e i rappresentanti delle Regioni Molise e Puglia sulla gestione dell’acqua. Nell’incontro, ha spiegato il Presidente Toma, si è approfondita la problematica sull’interconnessione delle strutture idriche per l’utilizzo del surplus di acqua del Molise in beneficio della Puglia. In quell’occasione l’Assessore Niro, intervenuto in rappresentanza del Presidente Toma, ha rilevato la necessità di approfondire e accertare il fabbisogno idrico regionale e il surplus reale, anche in considerazione delle effettive disponibilità della diga del Liscione – ridotte con l’insabbiamento- e delle perdite della rete regionale relazionate alla sua vetustà. Fermo restando il deliberato del Consiglio regionale sul tema che ha impegnato, tra le altre cose, la Giunta a definire, prioritariamente, il fabbisogno molisano prima di ogni altra ipotesi di partecipazione, con l’eventuale surplus

L’Assise ha quindi approvato 4 atti di indirizzo: -Mozione a firma del Consigliere Aida Romagnuolo avente ad oggetto: “Castelpizzuto, grave urgenza sanitaria, immediato ripristino dei collegamenti”. Alla presentazione all’Aula del provvedimento da parte del firmatario, sono seguiti gli interventi del Consigliere Greco e del Presidente della Regione Toma. La mozione è stata approvata all’unanimità. In particolare l’atto di indirizzo ricorda come il comune di Castelpizzuto sia da lungo tempo interessato da una frana all’ingresso del centro abitato; dissesto che è peggiorato causando il cedimento della strada principale e generando l’isolamento dello stesso comune.

Di qui l’impegno dato dall’intero Consiglio regionale al Presidente della Giunta per un immediato ed urgentissimo interessamento alla questione, intervenendo, con celerità, affinché il comune di Castelpizzuto esca dall’isolamento con il ripristino dell’area interessata dalla frana, rendendo percorribile, nell’immediato, la bretella di collegamento realizzata in modo da risolvere la gravissima emergenza sanitaria e lo stato di disagio a cui sono sottoposti tutti i cittadini. -Ordine del giorno del Consigliere Gianluca Cefaratti, da questi illustrato all’Aula, avente ad oggetto: “Risorse per i servizi alla prima infanzia A.S. 2021/2022”. Sono seguiti gli interventi del Consigliere Greco, del Sottosegretario De Baggio e del Presidente della Regione Toma. Il provvedimento è stato approvato all’unanimità.

L’ordine del giorno permette che il sostegno a favore dei servizi alla prima infanzia costituisce rilevante servizio sociale pubblico, utile a provvedere alla cura temporanea dei bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi, per assicurare un’adeguata assistenza alla famiglia e per facilitare l’accesso della donna al lavoro. In questo quadro il Consiglio impegna il Presidente della Giunta regionale ed in particolare modo l’Assessore Calenda, a porre in essere ogni iniziativa utile, in tempi rapidissimi, per modificare ed integrare la Determinazione dirigenziale n. 6447 del 27/10/2021 avente ad oggetto “DGR n. 347 del 15/10/2021, avviso rivolto ai comuni molisani per l’erogazione di contributi per l’attivazione di servizi educativi per la prima infanzia ai sensi del capo II art. 36,37 e 38 del Regolamento di attivazione della Legge regionale n. 13 del 6/5/2014 di riordino del Sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali – anno educativo 2021/2022”.

-Mozione, a firma del Consigliere Aida Romagnuolo, avente ad oggetto “Stanziamento risorse per procreazione medicalmente assistita”. L’atto di indirizzo è stato approvato con voto unanime dall’Aula. Il testo della mozione premette che il Servizio Sanitario Nazionale, nel prendersi carico della raccolta, conservazione e distribuzione di cellule riproduttive, ha riconosciuto come erogabili ai cittadini le prestazioni relative la Procreazione Medicalmente Assistita, consentendo loro di usufruirne, nella medesima modalità di accesso, a tutti gli altri servizi sanitari ed assistenziali forniti dal sistema pubblico.

Ne consegue che le singole Regioni possono garantire servizi e prestazioni ulteriori rispetto a quelli inclusi nei Lea, utilizzando risorse proprie. Si rileva, quindi, che con il mancato trasferimento di fondi da parte dello Stato per le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita, le Regioni si sono organizzate autonomamente per garantire la prestazione. Si ricorda, dunque, che, sino al 2012, all’ospedale Cardarelli di Campobasso, era attivo presso l’U.O.C. di Ostetricia e Ginecologia (con un rapporto di convenzione con l’Università di Salerno) il Centro di Procreazione Assistita che eseguiva, con ottimi risultati, la fecondazione di II e III livello, non solo per i cittadini molisani, ma anche e soprattutto per molte coppie provenienti da regioni limitrofe.

Si precisa, poi, che, per dinamiche non molto chiare, tale prestazione è stata improvvisamente interrotta. Si sottolinea, infine, che ad oggi, nonostante il trasferimento da parte della Regione in favore dell’Azienda sanitaria regionale della somma di oltre 14 mila euro per gli anni 2012-2017 per i necessari adempimenti, nessuna struttura pubblica in Molise garantisce prestazioni di PMA. Di qui l’impegno al Presidente della Giunta regionale, da parte del Consiglio, per un tempestivo interessamento alla vicenda e per lo stanziamento di ulteriori risorse economiche finalizzate a consentire a tutte le coppie molisane, con i requisiti previsti per legge, e costrette a ricorrere alla Procreazione Medicalmente Assistita, di accedere al servizio pubblico, potendo contare su un concreto sostegno.

Si impegna altresì il medesimo Presidente a dare notizie della Commissione regionale per la PMA prevista dal Decreto n. 98 del 3 settembre 2014, Deliberazione della Giunta Regionale n.236 del 4 giugno 2014, recante: ‘Costituzione della Commissione Regionale per la Procreazione Medicalmente Assistita’. -Mozione, a firma dei Consiglieri Andra Greco, Fabio De Chirico, Angelo Primiani, Vittorio Nola, Valerio Fontana e Patrizia Manzo, avente ad oggetto “Annullamento DCA n. 94 del 9 settembre 2021 recante adozione del Programma Operativo straordinario (POS) 2019- 2021”.

Ha illustrato all’Aula il provvedimento il primo firmatario Greco, sono seguiti gli interventi dei Consiglieri Iorio, Primiani, Romagnuolo, De Chirico, Manzo, Nola, Pallante e del Presidente della Giunta Toma. La mozione è stata approvata a maggioranza con 9 voti favorevoli e 7 astenuti. Ha dichiarato, fornendone motivazione, di non partecipare al voto il Presidente della Regione Toma. | Comunicato stampa n. 206/2021 3 L’atto di indirizzo premette innanzitutto che il Programma Operativo 2019/2021 è un documento di programmazione strategica fondamentale per disegnare l’assetto sanitario della regione Molise, sia in ambito ospedaliero che territoriale, e che occorre porre delle solide basi per la redazione del nuovo Programma Operativo 2022/2024 al fine di rendere pienamente rispondente la programmazione sanitaria rispetto alle necessità dei cittadini molisani di cure e assistenza. Si rileva, quindi, che il Commissario ad acta e Presidente della Regione Molise con proprio decreto commissariale del 9 settembre 2021 ha adottato il Programma Operativo 2019-2021 senza alcun confronto con le parti sociali, i sindaci e il Consiglio regionale. Nelle premesse del testo approvato, inoltre, si evidenzia: la necessità di dover promuovere la più ampia partecipazione intorno alla redazione del Programma Operativo 2019/2021 ma anche del nuovo documento di programmazione che dovrà regolare l’assetto sanitario per gli anni 2022/2024;

  • il forte livello di compenetrazione nei molteplici ambiti economici e sociali della pianificazione in ambito sanitario;
  • la necessità di dover programmare in ambito sanitario, tenendo necessariamente conto della pandemia da COVID-19, cercando il più ampio coinvolgimento dei vari livelli istituzionali al fine di risolvere le criticità emerse.
  • l’assoluta necessità di riequilibrare le scelte di programmazione sanitaria, nell’ultimo decennio incentrate quasi esclusivamente sul contenimento dei costi, ponendo la persona e i percorsi assistenziali al centro degli obiettivi di programmazione. Il Consiglio regionale, pertanto, impegna quindi il Presidente della Regione Molise:
  • all’annullamento del richiamato decreto commissariale n. 94, del 9 settembre 2021, contenente l’adozione del POS 2019/2021;
  • all’avvio di un serrato confronto sul Programma Operativo 2019/2021 nella commissione consiliare competente anche al fine di audire tutti i soggetti civici e istituzionali che intenderanno partecipare;
  • a programmare sin d’ora il confronto sul nuovo Programma Operativo 2022/2024 con le medesime modalità di cui al punto precedente;
  • al pieno coinvolgimento degli amministratori locali nella fase consultiva e prodromica all’adozione degli atti di programmazione e indirizzo.