Tari senza aumenti a Frosinone.

1 Luglio 2021 0 Di

(PressMoliLaz) Frosinone, 01 lug 21 Il consiglio comunale di Frosinone ha approvato il Piano Economico Finanziario relativo all’anno 2021, illustrato dall’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli. Il Piano è stato calcolato in funzione dei costi di esercizio del Comune di Frosinone e di quelli forniti dai gestori (Saf Società Ambiente Frosinone e De Vizia).

“Il Comune di Frosinone ha formalmente invitato i gestori dei servizi alla predisposizione del Piano Economico Finanziario in conformità delle nuove prescrizioni dettate dall’ARERA (l’autorità competente in materia), al fine di poter concludere il processo di validazione dei piani e di approvazione delle tariffe – ha dichiarato l’assessore Mastrangeli – Il Comune ha quindi verificato i dati trasmessi. Il Piano oggi approvato consente il raggiungimento dell’equilibrio economico-finanziario e, in ogni caso, il rispetto dei principi di efficacia, efficienza ed economicità della gestione, anche in relazione agli investimenti programmati”.

Il PEF “grezzo” relativo all’anno 2021 risulta essere pari a € 8.576.368,00.

“Il mancato coordinamento tra le disposizioni normative riguardanti la TARI e il decreto legislativo che ha recepito la disciplina in tema di rifiuti comporta numerosi dubbi che riguardano gli aspetti organizzativi del servizio, con ripercussioni anche sugli aspetti tariffari – ha proseguito l’assessore – L’esclusione di alcune tipologie di utenza dal ruolo 2021, e soprattutto la riduzione delle utenze/superfici impositive per effetto della nuova definizione di rifiuto urbano, restringe la platea dei soggetti passivi. L’amministrazione Ottaviani è comunque riuscita a evitare aumenti a carico delle restanti utenze, implementando le attività di verifica, regolarizzando quindi al ruolo diverse utenze e, soprattutto, dando ulteriore spinta alla raccolta differenziata, che ha raggiunto percentuali del 74% grazie all’impegno e al contributo della cittadinanza frusinate. In questo modo, è stato possibile contenere l’aumento tariffario dovuto all’uscita dal ruolo delle utenze relative alle attività di produzione industriale, con il risultato di giungere a una riduzione media del 2,51% delle tariffe relative alle utenze domestiche, oltre che a una riduzione del 75,75% della quota variabile delle utenze non domestiche maggiormente colpite dalle restrizioni dovute dal COVID. Per questo, va conteggiata quindi una riduzione complessiva del 30% della tariffa totale, delle tariffe relative alle medesime categorie”.