Domanda di lavoro in Molise: bene le costruzioni, incertezza per il settore del turismo. La difficoltà di reperimento si attesta al 47%

19 Settembre 2023 0 Di

 

 

 

di Redazione

(PressMoliLaz) 19 set 23 Sono 531mila i lavoratori ricercati dalle imprese in Italia (con un contratto a tempo determinato superiore a un mese o a tempo indeterminato) per il mese di settembre, 7mila in più (+1,3%) rispetto a quanto programmato un anno fa. Per l’intero trimestre settembre-novembre 2023 le assunzioni previste superano di poco 1,4 milioni, in aumento dell’1,9% rispetto all’analogo periodo del 2022.  A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Si tratta di un’indagine, con rilevazione continua a cadenza mensile e risultati trimestrali oltreché annuali, che monitora le previsioni di assunzione durante tutto l’anno e la relativa richiesta di profili professionali su un campione di imprese e studi professionali con dipendenti, distribuito su tutto il territorio nazionale e selezionato casualmente dagli archivi delle Camere di commercio.

In Molise, in base alle risposte fornite dell’indagine, sono circa 1.550 le assunzioni previste dalle imprese dell’industria e dei servizi nel mese di settembre e 4.510 quelle per il trimestre settembre-novembre. Rispetto ad un anno fa, in regione, si assiste ad una sostanziale stabilità della domanda di lavoro per il mese in esame ed una leggera flessione se l’analisi è riferita all’intero trimestre (-0,4% pari circa a 20 unità previste in meno). A livello dimensionale, sono le piccole imprese con meno di 50 dipendenti a programmare il 79% delle assunzioni complessivamente previste per il mese, mentre le medie imprese nella classe 50-250 dipendenti ne programmano l’11% e le medio grandi imprese con oltre 250 dipendenti il restante 10%.

L’industria nel suo complesso, a settembre, potrebbe ricercare 580 lavoratori (+5,5% rispetto ad un anno fa) e prevede circa 1.650 assunzioni nel trimestre settembre-novembre (+8,6% rispetto all’analogo trimestre di un anno fa). Nel dettaglio è il comparto delle costruzioni a richiedere il maggior numero di lavoratori: la domanda è di circa 380 lavoratori nel mese e circa 860 nel trimestre. La domanda di lavoro proveniente dal manifatturiero si attesta invece su circa 200 lavoratori nel mese e circa 600 nel trimestre.

Per le imprese dei servizi sono previsti 970 contratti di lavoro per settembre (-3,0% rispetto ad un anno fa) e oltre 2.800 nel trimestre (-5,0% sull’analogo periodo del 2022). Previsioni positive solo per i servizi alle persone (320 contratti nel mese e 820 nel trimestre); si collocano su livelli inferiori rispetto allo stesso periodo del 2022 le previsioni di assunzione delle imprese dei i servizi alle imprese (260 contratti a settembre, -10,3% rispetto ad un anno fa, 780 nel trimestre) e del turismo (200 nel mese pari a -9,1% rispetto all’anno precedente e 670 nel trimestre pari a -2,9%); stabili quelle del commercio (190 a settembre e 590 nel trimestre).

Sempre in base alle risposte fornite dall’indagine, il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con circa un migliaio di unità, pari al 65% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (21%); con percentuali più basse gli altri contratti non alle dipendenze (5%), i contratti di somministrazione (3%), gli altri contratti alle dipendenze (3%), i contratti di apprendistato (2%) e i contratti di collaborazione (1%).

Le imprese molisane dichiarano difficoltà di reperimento per oltre 720 assunzioni a settembre (il 47% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 26,7%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 18,7%.  Il gruppo professionale degli “Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine” risulta essere il gruppo con maggiori difficoltà di reperimento (il 53% del totale delle figure ricercate); subito dopo il gruppo professionale dei “Dirigenti, professioni con elevata specializzazione e tecnici” con una difficolta pari a 52% e degli “Impiegati, professioni commerciali e nei servizi” (43%).