Le fiere di merce varia dell’autunno/inverno, simbolo storico del Molise

11 Dicembre 2023 0 Di

 

 

(PressMoliLaz) 11 dic 23 Un tempo erano date importantissime sotto il profilo economico e degli scambi. Oggi, conservano il loro importante valore socio/economico, ma certamente non come una volta. Il riferimento è per le storiche ed attesissime fiere di merce varia, animali compresi, dell’autunno/inverno trascorsi nei paesi del Molise. Esattamente quella dell’8 dicembre ultimo -appunto la Fiera della Concetta, che apriva ed apre il ciclo di tali appuntamenti socio/economico/popolari-, quindi la successiva dell’Epifania -il 6 gennaio dell’anno nuovo- e a chiudere il cerchio la Fiera della Candelora del 2 febbraio.

Un trittico di tutto spessore e riguardo socio/economico in quanto a merce di ogni tipo, animali, economia, partecipazione popolare e scambi. Siffatti appuntamenti si tenevano nei Comuni maggiori del centro sud, Molise compreso, ed ogni volta era folla di ambulanti, venditori, acquirenti e prodotti vari. Né mancavano gli appositi campi boari che ciascun Comune allestiva per le collegate fiere degli animali che si offrivano in vendita, si commerciavano e si acquistavano a fronte dei  denari (pochi …) disponibili. In tali circostanze giravano i cosiddetti “sensali”, ossia esperti mediatori di prodotti zootecnici e di animali.

Aiutavano nelle contrattazioni ed alla fine favorivano la rituale stretta di mani tra venditore ed acquirente, agitandole a lungo a conclusione della vendita/affare. Ne ricavavano così una modesta regalia, quale reciproca soddisfazione dei protagonisti dell’affare.

Gli animali che si vendevano e si compravano alla fiera dell’Immacolata, all’Epifania e della Candelora dei tempi andati ? Innanzitutto il maialino da allevare un anno intero nella stalla privata sotto casa, qualche gallina, un bel gallo, un asinello sempre utile ed un robusto cavallo o mulo per tirare il carretto (la trainella) per il lavoro nei campi o per raggiungere qualche Santuario nelle vicinanze.

Ricorda oggi un ultra settantenne : “Avevo meno di dieci anni e mia nonna alla Fiera della Candelora comprava il maialino da allevare nella stalla sotto casa. Concluso l’acquisto, a me toccava farlo camminare agitando il granturco nel paniere che gli mostravo dinanzi al muso perché mi seguisse sino alla stalla.

Lì viveva e mangiava un anno intero sino all’alba del primo gennaio dell’anno nuovo … !”. Tornando agli animali nel campo boario delle varie fiere, vi si commerciavano anche mucche ed altre specie ancora, per un giro d’affari nient’affatto secondario.

Quindi le merci varie di tali fiere nei paesi del passato : prodotti della terra, frutta, noci, verdure, utensili casalinghi, pane, carne, dolciumi, uova, vino, olio, vestiari, cappotti, pantaloni, camice, scarpe, qualche modesto regalo per il compare, la comare o la fidanzata e tutto quanto necessario per la casa, in modo da “passare” decentemente l’inverno con le sue basse temperature.

In tali fiere non mancavano inoltre chi cantava, chi suonava, chi intonava stornelli e chi faceva giochi vari, proponendo attrazioni di ogni genere per ricevere qualche compenso e “tirare avanti” ! Tutto un indimenticabile mondo sociale che si metteva in fermento in tali bellissimi appuntamenti, scrigni preziosissimi di vita popolare del passato ed autentiche feste popolari per tutti !